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Elezioni Regionali: nuovo attacco del “Movimento per la Rinascita Comunista” a Tripodi

"Polistena non merita un Sindaco trasformista, incoerente e voltagabbana", scrive nel duro comunicato il Movimento per la Rinascita Comunista

di redazione

Pubblichiamo il nuovo duro comunicato del “Movimento per la Rinascita Comunista” al Sindaco di Polistena, Michele Tripodi: “Il transfuga ex comunista sindaco di Polistena, candidato alle elezioni regionali con la coalizione composta da PD, M5S e Renziani, dopo avere indecorosamente ammainato la bandiera rossa e abiurato gli ideali comunisti cerca in maniera patetica di giustificare il vergognoso trasformismo e la macroscopica incoerenza politica che ha caratterizzato questa giravolta che cancella una storia gloriosa, costruita grazie all’impegno, ai sacrifici e all’autorevolezza di Girolamo Tripodi.

Qualche tempo fa, i protagonisti di questi comportamenti basati sul più becero trasformismo furono giustamente definiti i “puttani” della politica: un modo colorito che sistematicamente ha marchiato a vita il soggetto che per puro opportunismo e carrierismo personale ha ripudiato ideali e appartenenza.

A Polistena è avvenuto tutto questo e la gravissima responsabilità della cancellazione comunista ricade su un personaggio che per la bramosia di una candidatura non ha esitato a gettare alle ortiche tutto e tutti.

La strombazzata coerenza e la urlata etica comunista sono stati vergognosamente archiviati e rimossi con l’uscita del transfuga sindaco di Polistena dal Partito Comunista Italiano, di cui abbiamo appreso solo pochi giorni fa da una lettera della Segreteria Nazionale del Partito Comunista Italiano, della quale noi abbiamo informato i cittadini: ricordiamo a tal proposito che il sindaco di Polistena non aveva mai dato notizia e informazione pubblica della sua uscita dal PCI, tenendola segreta per ragioni inconfessabili che adesso possiamo comprendere in tutta la loro gravità, con ciò dimostrando totale disprezzo verso l’elettorato polistenese e  verso i suoi precisi doveri politici ed istituzionali.

Una scelta che rappresenta un monumento al trasformismo politico, nonché l’ennesimo sfregio alla memoria di Girolamo Tripodi che, come noto, ha consentito a questo personaggio di diventare consigliere provinciale, comunale e successivamente sindaco di Polistena, visto che solo grazie al cognome Tripodi ha potuto carpire il consenso e la buona fede dei cittadini.

La storia è questa e, nonostante tutti i tanti tentativi finalizzati a camuffare e nascondere questo vergognoso voltafaccia, è del tutto evidente che i comportamenti dell’ex comunista sindaco di Polistena rappresentano il peggio che la politica possa esprimere: esempi negativi e nefasti che allontanano sempre più le persone dall’impegno e dalla partecipazione politica, spingono all’astensionismo elettorale e danno un colpo mortale alla credibilità della politica.

Preso atto che i fatti non possono essere modificati a proprio piacimento, ma, viceversa, inchiodano alla verità del più becero trasformismo e opportunismo, appare alquanto stucchevole che, nel mentre la Segreteria Nazionale del Partito Comunista Italiano ha comunicato l’uscita del transfuga sindaco di Polistena dal partito e ne ha preso le distanze, lo stesso, solo per tentare di confondere le acque a copertura della vergognosa piroetta e abiura tipica dei citati “puttani” politici, continua a inviare comunicati, utilizzando,  pagine social a nome “PCI Polistena”, evidentemente abusivamente, poiché il PCI a Polistena non esiste più da parecchio tempo, come si è visto anche al recente cosiddetto “villaggio rosso”.

Invece, di arrampicarsi inutilmente sugli specchi per difendere l’indifendibile, il sindaco di Polistena non ha ancora fatto l’unica cosa che avrebbe dovuto fare a seguito della sua scelta di trasformismo e di voltagabbanismo: presentare le dimissioni da sindaco di Polistena, considerato che alle ultime elezioni comunali è stato eletto con una lista recante il simbolo del PCI, che oggi ha cancellato: la sua ostinata protervia nel voler continuare a fare  il sindaco, senza alcuna legittimazione politica, rappresenta una gravissima offesa agli elettori polistenesi e costituisce  una vera e propria presenza abusiva al comune di Polistena, dove occupa una poltrona ottenuta con un simbolo che oggi ha calpestato e messo sotto i piedi.

Siamo, ormai, alla bancarotta della verità e dell’onestà intellettuale. La gloriosa storia politica ed amministrativa di Polistena non merita di subire questa ennesima offesa da parte di chi ritiene di poter continuare a fare il despota senza dare conto a nessuno e mandando a picco con la sua incapacità l’intera comunità polistenese.”, conclude il comunicato del Movimento per la Rinascita Comunista 

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