Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa della sezione “Antonio Gramsci” di Polistena, nel quale respinge al mittente le accuse di trasformismo: “Il “lungo inverno” dei comunisti sta per finire. Respingiamo gli attacchi gratuiti alla sezione dei comunisti di Polistena, provenienti da un movimento che nel 2018 ha abbandonato il nostro partito per poi sostenere in molte occasioni derive qualunquiste. Anche alle politiche del 2022 mentre i compagni calabresi si sforzavano di raccogliere le firme per presentare la lista con il simbolo del PCI, tali soggetti sostenevano altre formazioni che non avevano né simboli, né storia comunista come ISP. Subito dopo non esitavano, come dal 2018 lo fanno costantemente dopo la loro fuoriuscita dal PCI, ad attaccare i candidati e la scelta elettorale. Del resto sono sempre stati dietro le quinte dei partiti anticomunisti o per tramite di loro adepti come avvenuto a Polistena alle elezioni del 2020 (appoggio alla lista Uniti per Polistena con i fascisti) e nel 2021 (appoggio a Polistena Futura formazione con dentro forzisti, piddini, craxiani e grilletti).”, si legge nella nota
“Oggi accusano di tradimento? Ma chi e cosa? Dopo aver vivisezionato molti compagni e ridotto i partiti comunisti a mera testimonianza si arrogano il diritto di chiamare gli altri traditori e voltagabbana quando hanno provocato scissioni su scissioni, sin dall’epoca di Rifondazione Comunista, partito fondato dopo lo scioglimento del P.C.I. dal quale tutti noi proveniamo. Vogliamo ricordare a certi signori di Reggio Calabria che quando ha fatto loro comodo, si sono affannati in fretta e furia a togliere i simboli comunisti per dare vita a creazioni elettorali effimere a partire da Sinistra per Reggio alle comunali di Reggio Calabria, la Sinistra alle regionali del 2014, Italia Sovrana e popolare alle politiche del 2022. In nessuno dei cinque casi esaminati vi è la presenza nei simboli ma cosa più grave, in quelle competizioni vi erano altri simboli comunisti sulla scheda elettorale. Ma purtroppo costoro hanno la memoria corta, ingolfata forse dalle prebende che intascano ogni mese e che per molto tempo hanno taciuto fin quando sono stati sbugiardati dagli organi di stampa. I comunisti di Polistena pertanto respingono al mittente ogni attacco ed invitano alla riflessione buona parte dei gruppi dirigenti nazionali e territoriali divenuti autoreferenziali e non legittimati dalla base popolare. Auguriamo che presto si possano creare le condizioni per mandare a casa tutti questi “apparati” che peraltro sembrano ingranaggi rotti per lasciare spazio ad una nuova generazione di comunisti presente sul territorio e capace di superare il lungo inverno dei comunisti italiani.”, prosegue la nota della sezione “Gramsci di Polistena.
“Con Michele Tripodi, unico sindaco comunista d’Italia, forse una speranza c’è ancora. Il popolo di Polistena e la Calabria possono stare tranquilli. E per questo lo sosteniamo e ringraziamo insieme a lui Fabio Racobaldo e tutti i compagni di lungo corso e di spessore che hanno avuto il coraggio di lanciare un sasso nello stagno per permettere che finalmente si aprisse una discussione nazionale sul futuro di comuniste e comunisti.”, conclude la nota,
(In foto, il sindaco di Polistena, Michele Tripodi)