Il 6 e 7 novembre torna la 57° edizione dei Premi nazionali Rhegium Julii 2025 per la narrativa, saggistica, poesia, studi meridionalistici intitolati rispettivamente a Corrado Alvaro, Leonida Repaci, Lorenzo Calogero e Gaetano Cingari.
La Giuria presieduta dal giornalista Roberto Napoletano e composta da Corrado Calabrò (Presidente onorario), Benedetta Borrata, Giuseppe Caridi, Gioacchino Criaco, Nadia Crucitti, Mimmo Gangemi, Annarosa Macrì, Dante Maffia, Pietro Perone, Giuseppe Smorto è stata invitata a designare i vincitori della edizione 2025, sulla base delle segnalazioni inviate dai vincitori delle precedenti edizioni, e della successiva selezione effettuata dai gruppi di lettura predisposti dal Rhegium.
Dall’esame dei dati raccolti presso la Segreteria Generale dei premi, coordinata da Giuseppe Bova è emersa la seguente rosa dei finalisti sulla quale si dovrà pronunciare la Giuria:
Premio “Corrado Alvaro” per la narrativa:
Milena Palminteri con il romanzo “Come l’arancio amaro”, Bompiani
Valèrie Perrin con il romanzo “Tatà”, e/o edizioni
Attilio Scarcella con il romanzo “I ciliegi di Mariupol”, Narrazioni clandestine
Premio “Leonida Repaci” per la saggistica
Yuval Noah Harari con il volume Nexus, Bompiani,
Milena Gabanelli con il volume “Codice rosso”, Fuoriscena
Antonio Spataro con il volume “W la poesia”, Ares
Premio “Lorenzo Calogero” per la poesia
Giancarlo Pontiggia con il volume” La materia del contendere. Garzanti
Susan Nalugwa Kiguli con il volume “Terre che piangono”, Interlinea
Daniela Attanasio con il volume “ Vivi il mondo, Vallecchi
Premio “Gaetano Cingari” per gli Studi meridionalistici
Fabrizio Mollo con il volume “Gli altri. Le popolazioni non greche della Calabria antica IX-III secolo a.c.”, Rubbettino
Natale Pace con il volume “Due vite – Leonida Repaci e Antonio Gramsci”, Pace edizioni
Antonio Salvatore Romano con il volume “Un Dio, un Re o la morte. Napoli tra altare e trono nella tempesta del 1799”, il Pozzo di Giacobbe
Il Premio internazionale al Prof. Vito Mancuso – si legge nella motivazione della giuria presieduta dal giornalista Roberto Napoletano – è stato conferito per il suo straordinario contributo al pensiero teologico contemporaneo.
Figura eminente nel panorama filosofico-teologico europeo, il Prof. Mancuso ha saputo coniugare la profondità della riflessione speculativa con l’urgenza etica e spirituale della nostra epoca. La sua opera si caratterizza per una costante tensione tra fedeltà alla tradizione e coraggiosa apertura al dialogo interdisciplinare, mostrando come la teologia possa e debba misurarsi con le grandi questioni poste dalla scienza, dalla filosofia e dalla società civile.
Attraverso una produzione editoriale di altissimo livello, tradotta in numerose lingue e accolta con riconoscimento dalla comunità accademica internazionale, egli ha saputo proporre un pensiero rigoroso e insieme accessibile, capace di parlare tanto alle aule universitarie quanto al vasto pubblico dei lettori. La sua riflessione si distingue per la centralità attribuita alla coscienza, alla libertà e alla responsabilità etica, restituendo alla dimensione religiosa un valore universale e inclusivo.
In un’epoca segnata da conflitti ideologici e da una diffusa crisi di senso, il Prof. Mancuso ha offerto una teologia che non divide ma unisce, che non si chiude nel dogma ma si apre al dialogo costruttivo tra fedi, culture e visioni del mondo. Per la chiarezza del suo linguaggio, la coerenza della sua ricerca e l’umanesimo spirituale che permea la sua opera, il suo pensiero si configura come punto di riferimento imprescindibile per chiunque cerchi una sintesi tra ragione e fede, tra sapere e vita.
Il Premio viene pertanto conferito al Prof. Vito Mancuso quale riconoscimento della sua capacità di elevare il discorso teologico a servizio dell’uomo e della comunità globale, rafforzando i legami tra cultura, spiritualità e responsabilità civile.
Il teologo Prof. Vito Mancuso giungerà a Reggio Calabria dopo ben 5 Premi Nobel e altre recenti personalità come Adonis, Tahar Ben Jelloun, Josephine Von Zitzewitz, Luis Alberto De Cuenca, Andrea Riccardi.