“È la dimostrazione che il Ponte sullo Stretto non è mai stato solo un ponte.
È la sintesi suprema dell’assistenzialismo, dell’approssimazione che diventa clientela, dell’unico modello di sviluppo che da decenni viene imposto a questa terra: un modello fondato sull’asservimento di una classe dirigente locale che campa col cappello in mano, senza alcuna visione dell’Area dello Stretto.
È anche la fotografia di politicanti e professionisti che non hanno mai imparato la lezione della Liquichimica e del centro siderurgico, e di interessi privati che si fanno questione pubblica, costando miliardi di euro ai contribuenti.
Ma oggi il Ponte è qualcosa di più grave: è diventato un attacco allo Stato, all’indipendenza delle sue funzioni e dei suoi poteri, al cuore stesso della Costituzione.
Le dichiarazioni di Giorgia Meloni e Matteo Salvini, che accusano i tecnici, i magistrati contabili, i funzionari e gli organi di controllo di “bloccare lo sviluppo”, sono parole che feriscono la democrazia.
Non è “intollerabile invadenza” quella di chi difende la legalità: è intollerabile l’arroganza di chi pretende che lo Stato pieghi le sue regole alla propaganda.
Perfino in un Paese anormale, una simile vicenda dovrebbe portare a dimissioni o a una sfiducia per il Governo. In Europa, quello che stiamo vivendo è un’anomalia tutta italiana: un potere politico che attacca i suoi stessi organi di garanzia.
Ma tant’è.
Ecco perché continuiamo con Saverio Pazzano a dire che la custodia dello Stretto è custodia della Costituzione.
Cinque anni fa abbiamo chiesto che il Consiglio Comunale di Reggio Calabria prendesse atto del grande inganno e dei rischi connessi al progetto del Ponte.
Oggi quelle parole tornano più attuali che mai: perché questo è il patrimonio civile con cui dobbiamo resistere all’oscurantismo, alla propaganda e alla subordinazione che mettono a rischio l’Area dello Stretto e, con essa, la Costituzione.”, scrive il Movimento politico reggino, “La Srada, dopo la decisione della Corte dei conti sulla negazione del visto di legittimità del Cipess al Progetto del Ponte sullo Stretto