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Nomina organi società partecipate: Ripepi attacca Falcomatà

“Falcomatà riapre le graduatorie a 4 mesi dalle elezioni: tentativo sospetto di piazzare amici nelle partecipate. La città non è un bancomat politico!”

di redazione
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«Restano ambigue e difficili da giustificare le ragioni per cui il Sindaco Falcomatà abbia deciso di riaprire, proprio ora alle porte delle elezioni comunali, le graduatorie per la nomina negli organi di amministrazione delle società partecipate, a pochi mesi dalla fine del mandato. Una scelta quantomeno anomala che solleva legittimi dubbi su finalità e tempistiche. Un tentativo, politicamente maldestro e meschino, di travestire una manovra elettorale in una procedura amministrativa.» È quanto afferma il Segretario Regionale di Alternativa Popolare Calabria e Presidente della Commissione Controllo e Garanzia Massimo Ripepi, che ha convocato stamani una seduta per approfondire l’avviso pubblico bandito dal Comune di Reggio Calabria nelle scorse settimane, finalizzato all’individuazione di nuovi soggetti idonei per incarichi in Hermes, Castore e nelle altre partecipate.

«Dalle audizioni della Dirigente Nipote e della Segretaria generale è emerso che il Sindaco, ogni anno, ha riaperto le graduatorie per “aggiornarle”. Un’operazione formalmente legittima, certo, ma che in questo preciso momento storico solleva più di un dubbio politico. Anche perché, come è stato confermato, esiste già una graduatoria con oltre 230 nominativi idonei, già ritenuti adeguati a ricoprire quegli incarichi. Che bisogno c’era, dunque, di riaprirla adesso?».

«A questo si aggiunge un ulteriore dato: sono già oltre 60 i nuovi curriculum presentati, che dovranno essere esaminati. È legittimo, dunque, domandarsi se tra i nuovi candidati si voglia eventualmente inserire qualche nome “gradito” all’Amministrazione uscente. Ed è altresì lecito domandarsi se l’obiettivo non sia proprio quello di premiare qualcuno per la “promessa mantenuta” alle appena trascorse elezioni regionali o comunque per sistemare “amici” prima della fine del mandato.»

«La delibera di Consiglio comunale è chiara: la nomina dei vertici delle partecipate spetta al nuovo Sindaco, dopo le elezioni. Cambiare ora i CdA, senza alcuna urgenza reale o motivazione amministrativa, equivarrebbe a una forzatura inaccettabile, che offende il principio di imparzialità e correttezza istituzionale».

«Peraltro nessuno nella maggioranza ha mai manifestato pubblicamente perplessità sull’operato degli attuali vertici di Hermes e Castore. Anzi, al contrario, gli esponenti della Giunta hanno spesso difeso e rivendicato le scelte fatte. Perché allora si sente l’esigenza di mettere mano proprio ora a queste nomine, senza che vi sia né una scadenza formale né una reale urgenza?».

«Tutto lascia pensare», conclude Ripepi, «a una manovra elettorale, camuffata da procedura amministrativa. Una mossa che non condividiamo affatto, perché la cosa pubblica non può e non deve essere piegata a interessi personali o logiche di consenso. La Commissione Controllo e Garanzia continuerà a vigilare attentamente e chiederà massima trasparenza. I cittadini devono sapere se, ancora una volta, si cerca di usare il potere non per risolvere problemi ma per sistemare qualche casella utile al proprio tornaconto politico. Reggio merita serietà, non operazioni sotto traccia!».

 

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