Ieri sera, al teatro Cilea, è andato in scena Un re in ascolto, monologo tratto dal racconto di Italo Calvino e interpretato da Marcello Cirillo, momento conclusivo del fine settimana culturale del progetto DiStretto d’Emozioni.
La scena è essenziale e potente: un trono, uno specchio, un pianoforte, un microfono.
Gli spettatori non sono in platea, ma sul palco, vicini all’attore, mentre davanti a loro si spalanca la platea nuda e immensa, come fosse il regno interiore del sovrano protagonista.
La scelta di collocare gli spettatori sul palco non è solo una trovata scenografica, ma un gesto simbolico. Lo stesso attore spiega che «avere il pubblico accanto è come renderlo parte di questo re: perché siamo tutti noi in ascolto di noi stessi. È un invito a cercare la nostra voce».
Durante i saluti iniziali, gli organizzatori hanno contestualizzato questo approccio come coerente con la vocazione del progetto: «Questo spettacolo rientra in DiStretto d’Emozioni, un progetto partito ad ottobre che coinvolge i principali luoghi culturali della città. Il teatro, la Pinacoteca, il Castello, i laboratori e le attività diffuse hanno l’obiettivo di restituire i luoghi culturali alla comunità, rendendoli vivi, dinamici, attraversabili. E stasera assisteremo a un monologo che parla proprio di questo: guardarsi dentro attraverso l’ascolto».
La serata si è conclusa con le parole dell’attore protagonista: «Questo teatro meraviglioso è stato la cornice ideale. Immaginavo il sipario chiuso, e quando pronuncio “sei re” è come se si aprisse un mondo. E il mondo, stasera, è stato il Cilea che si è aperto agli occhi dello spettatore in un contesto unico».
«È stata un’esperienza bellissima. Ho avuto modo di scoprire Reggio Calabria e ricordare che la nostra Calabria non è solo soppressata e ‘nduja: è cultura, storia, poesia, musica. La madre di tutto. E questo senza retorica: è la pura verità».