Home » Al Teatro Cilea pubblico sul palco monologo “Un re in ascolto” di Marcello Cirillo

Al Teatro Cilea pubblico sul palco monologo “Un re in ascolto” di Marcello Cirillo

L'evento, ieri sera, ha chiuso il weekend di "DiStretto d’Emozioni"

di N L
3 letture

Ieri sera, al teatro Cilea, è andato in scena Un re in ascolto, monologo tratto dal racconto di Italo Calvino e interpretato da Marcello Cirillo, momento conclusivo del fine settimana culturale del progetto DiStretto d’Emozioni.

La scena è essenziale e potente: un trono, uno specchio, un pianoforte, un microfono.

Gli spettatori non sono in platea, ma sul palco, vicini all’attore, mentre davanti a loro si spalanca la platea nuda e immensa, come fosse il regno interiore del sovrano protagonista.

La scelta di collocare gli spettatori sul palco non è solo una trovata scenografica, ma un gesto simbolico. Lo stesso attore spiega che «avere il pubblico accanto è come renderlo parte di questo re: perché siamo tutti noi in ascolto di noi stessi. È un invito a cercare la nostra voce».

Durante i saluti iniziali, gli organizzatori hanno contestualizzato questo approccio come coerente con la vocazione del progetto: «Questo spettacolo rientra in DiStretto d’Emozioni, un progetto partito ad ottobre che coinvolge i principali luoghi culturali della città. Il teatro, la Pinacoteca, il Castello, i laboratori e le attività diffuse hanno l’obiettivo di restituire i luoghi culturali alla comunità, rendendoli vivi, dinamici, attraversabili. E stasera assisteremo a un monologo che parla proprio di questo: guardarsi dentro attraverso l’ascolto».

La serata si è conclusa con le parole dell’attore protagonista: «Questo teatro meraviglioso è stato la cornice ideale. Immaginavo il sipario chiuso, e quando pronuncio “sei re” è come se si aprisse un mondo. E il mondo, stasera, è stato il Cilea che si è aperto agli occhi dello spettatore in un contesto unico».

«È stata un’esperienza bellissima. Ho avuto modo di scoprire Reggio Calabria e ricordare che la nostra Calabria non è solo soppressata e ‘nduja: è cultura, storia, poesia, musica. La madre di tutto. E questo senza retorica: è la pura verità».

 

 

Potrebbe interessarti: