Il quadro generale sulla 24esima edizione sulla Qualità della Vita nelle città italiane, realizzato da ItaliaOggi con l’Università La Sapienza di Roma, in collaborazione con Cattolica Assicurazioni, è quello che ampiamente conosciamo: esistono due Italie, il solito Centro Nord che offre una vita più confortevole ed il Sud e le Isole che puntualmente non riescono ad ospitare degnamente chi li abita. La drammatica ennesima conferma la si evince dall’esclusione della totalità delle province insulari dalle prime 32 posizioni di suddetta classifica.
Anche Reggio conferma il suo trend negativo, scendendo dalla 89 posizione, alla 95. Sul podio, infatti, siedono Trento, Bolzano e Bologna sul podio. Caltanissetta (dalla 105 alla 101), Siracusa ( dalla 104, alla 106) e Crotone fanalino di coda per vivibilità, con la città calabrese nuovamente fanalino di coda, in sei criteri esaminati su nove (affari e lavoro; ambiente; istruzione e formazione; reddito e ricchezza; sicurezza sociale; tempo libero). Al quinto posto, stabile, troviamo Milano, vola Como (da 62esima a 32esima), mentre delle altre province lombarde migliorano Varese e Sondrio, mentre scendono le altre, Bolzano e Bologna, entrambe sul podio, migliorano di una posizione, mentre Napoli fa il percorso inverso di Siracusa e guadagna due posizioni (da 106 a 104) Sprofonda Torino che perde ben 35 posizioni (da 19esima a 54esima), fanno un bel balzo in avanti, invece Pesaro Urbino (+26, 30esima da 56esima) e Rimini (+24, 37esima da 61esima).
L’ indagine evidenzia come la qualità della Vita 64 su 107 province italiane sia buona, migliorando, nei numeri, rispetto all’anno scorso, mentre la pandemia è stata affrontata meglio nei grandi centri urbani, rispetto alle città insulari, risultate molto più colpite. Tuttavia, restano forti dubbi sull’oggettività dei criteri di valutazione, senza chiaramente voler negare il palese standard qualitativo di vita più alto di alcune città più grandi, sviluppate o organizzate del Nord, rispetto al Sud, ma l’idea che sia impossibile fare un fedele quadro della situazione, in quanto una città risultata peggiore di un’altra, su un criterio, potrebbe esserle migliore su un altro o addirittura ci potrebbero essere altri criteri valutativi aggiuntivi, esclusi dalla statistica.