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Calabria, Oliverio tuona: “Un procedimento che non avrebbe mai dovuto iniziare”

Mario Oliverio, ex presidente della Regione Calabria, ha commentato l'assoluzione ricevuta per i presunti utilizzi illeciti di fondi pubblici

di Filippo Francesco Idone

“L’assoluzione nei miei confronti perché il fatto non sussiste rappresenta una sentenza netta che cancella ogni ombra sulla mia condotta alla guida della Regione“. Lo afferma, in una nota, l’ex Governatore della Calabria, Mario Oliverio, in relazione alla sentenza con la quale ieri il Tribunale di Catanzaro lo ha assolto nel processo scaturito da un’inchiesta della Procura della Repubblica sul presunto utilizzo illecito di fondi pubblici destinati alla promozione turistica della regione Un procedimento – aggiunge Oliverio – che non avrebbe mai dovuto iniziare. Stavamo facendo un buon lavoro, guidati dalla bussola della legalità e della trasparenza, come i calabresi si aspettavano che facessimo. La Calabria aveva cominciato ad alzare la testa e smesso di essere ultima in tutto. Eravamo forti e soprattutto liberi perché autonomi. Anche se il tempo è galantuomo e la giustizia prima o poi arriva, sono stati provocati a me e alla Calabria enormi danni e ferite profonde ed è stata mortificata la mia reputazione. È stato fermato un progetto che stava restituendo dignità ed una prospettiva alla nostra terra”. (ANSA).

“Provo amarezza e sofferenza – dice ancora l’ex presidente – che sono frutto di malagiustizia e sono rese ancora più laceranti dalla ferocia del sistema mediatico. Giorni ed anni per me e per i miei cari che nessuno potrà mai risarcire. Chi pagherà per tutto questo? Devo profonda gratitudine al mio amico ed avvocato Enzo Belvedere per l’affermazione della verità e di quella Giustizia in cui non ha mai smesso di credere. Sono migliaia le testimonianze di stima e di solidarietà che mi stanno arrivando da tutta la Calabria, e non solo. A tutti voglio dire di non mollare e di non permettere che l’entusiasmo lasci posto alla rassegnazione. C’è ancora spazio per la lealtà e la visione. Dobbiamo fare ancora tanto con la forza e la determinazione di sempre, liberi da subalternità”. (ANSA).

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