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Cultura del vino e musica per la Giornata Nazionale delle Cure Palliative all’Hospice

L'11 novembre sono stati organizzati dei momenti di riflessione, in seno al più ampio contenitore dello “SpazioCultura … la Cultura che Cura”

di Sebastiano Plutino

 

Il diritto alle cure in ogni fase del percorso di malattia. L’11 novembre, giornata in cui si celebra San Martino, cade la Giornata Nazionale dedicata alle Cure palliative, la cui etimologia rimanda al “pallium”, il mantello divenuto simbolo del prendersi cura di chi soffre, garantendo una cura che, proprio come un mantello, riscalda, abbraccia, avvolge.

Per questo, nel giorno di San Martino, nell’Hospice “Via delle Stelle” di Reggio Calabria, sono stati organizzati dei momenti di riflessioni, condivisione e festeggiamenti in seno al più ampio contenitore dello “SpazioCultura … la Cultura che Cura”, coordinato dall’ideatrice Psicologa Psicoterapeuta Francesca Arvino, che la Fondazione VdS ormai da tre anni pone in essere per garantire la dignità e la migliore qualità di vita alle Persone fragili ed ai loro familiari in una fase particolarmente delicata e complessa del loro percorso di vita.

Le melodiose note dei musicisti Giuseppe Gambardelli, alla chitarra, e Francesca Borrello, alla voce, hanno dato il là alla mattinata culturale, che ha avuto la sua apertura con i saluti del Presidente della Fondazione VdS, dr Vincenzo Nociti, che ha inteso sottolineare la preziosità della struttura socio sanitaria reggina, quale bene appartenente alla città e come tale da tutelare.

Cristina Caridi, referente dello SpazioMusicale, ha moderato con il consueto entusiasmo i vari interventi che si sono succeduti nel corso dell’evento, che si è svolto nel salotto dell’Hospice, alla presenza degli Ospiti, dei loro cari e degli Operatori dell’equipe, associati da Don Vincenzo Catania, al frutto del melograno e ai suoi chicchi rossi, tutti uniti e compatti verso un obiettivo comune, ovvero prendersi cura di chi affronta la malattia e del nucleo familiare.

Così come la presa in carico globale dell’unità sofferente da parte di un’equipe multidisciplinare dà come frutto la cura amorevole e professionale finalizzata al sollievo dalla sofferenza fisica, psicologica e sociale, similmente un’accurata e complessa lavorazione dell’uva da parte di professionisti del settore dà come frutto un vino di qualità.

“La produzione vinicola è un’eccellenza italiana, fonte di orgoglio in tutto il mondo” – con queste parole Carmelo Romeo, delegato dell’ONAV (Organizzazione Nazionale Assaggiatori Vino), ha preso la parola, descrivendo con passione l’esperienza che da oltre 60 anni più di 50000 assaggiatori formati sperimentano nella degustazione del vino. Il vice delegato dell’ONAV, Franco Moscato, precisa la finalità ultima che è quella di promuovere la cultura del bere consapevole e la cultura del vino, che viene analizzato con competenza e che viene valutato per caratteristiche e tipicità. Tutte peculiarità del vino che vengono determinate fin dalla coltivazione della vite. Lo sa bene Nino Zumbo, socio della Cooperativa Agricola “Terre Grecaniche”, esempio virtuoso sviluppato in un’area particolare della Calabria, produttori di uve biologiche in vigneti che si affacciano sul promontorio di Capo Spartivento sul Mar Ionio, dove spiccano tipicità territoriali e biodiversità. Affinché il miracolo della natura si ripeta ogni volta è fondamentale il lavoro e la passione delle persone impegnate, nel segno dell’amicizia e della solidarietà.

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