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Calabria, Occhiuto attacca: “Le Regioni non sono state protagoniste nella stesura del Piano nazionale”

Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria, intervenendo a "Start" annuncia che le Regioni non sono protagoniste del Piano nazionale

di Filippo Francesco Idone

“Le Regioni non sono state protagoniste nella stesura del Piano nazionale di ripresa e resilienza, e non lo sono nemmeno ora nella fase di gestione e di attuazione: molte volte fanno semplicemente gli aggregatori di iniziative che però vedono beneficiari i Comuni”. Lo ha detto Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria, intervenendo a “Start”, su SkyTg24. “Un presidente di Regione – ha aggiunto Occhiuto – dovrebbe avere una visione dello sviluppo complessivo del suo territorio, e questa visione la dovrebbe realizzare attraverso le risorse, nel nostro caso, del fondo di sviluppo e coesione, ma soprattutto del Pnrr. Quindi, non coinvolgere i governatori forse è stato un errore. Mi auguro che si possa recuperare nella fase di attuazione del Pnrr”. (ANSA).

“La situazione in Calabria rispetto al Piano nazionale di ripresa e resilienza è, più o meno, quella che c’è in tutte le Regioni: il blocco dei cantieri dovuto al caro energia e al caro materie prime. Questa è una circostanza che l’Europa deve approfondire”. Lo ha detto Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria, intervenendo a “Start”, su SkyTg24. “Il Pnrr – ha aggiunto – è stato preparato prima della guerra, prima del caro materie prime. Adesso l’Europa deve avere la capacità di reagire con immediatezza alle sfide che ha davanti. Sono perciò contento che queste richieste che il presidente Meloni ha fatto, di maggiore flessibilità nella spesa o nei tempi di realizzazione degli interventi del Pnrr, che molti in Italia affermavano fossero impossibili a farsi, come se il Pnrr nelle sue regole fosse un dogma, ora siano condivise da altri Paesi europei. Quindi, una volta tanto, l’Italia riesce a mettersi alla guida anche in Europa di processi che fanno migliorare le decisioni che l’Ue deve prendere. Noi non avremmo potuto superare la pandemia senza l’aiuto delle istituzioni europee, non avremmo rimesso in moto l’economia dell’Unione senza un atteggiamento diverso da parte delle istituzioni europee rispetto a quello che avevamo conosciuto negli anni precedenti la pandemia. L’Europa ha recuperato credibilità, non deve perderla ora, non deve ritornare ad essere l’Europa intransigente e lontana dai temi che riguardano lo sviluppo. Credo che affermare queste necessità, e farlo con decisione e rispetto delle istituzioni europee come ha fatto il nostro premier, fa bene all’Ue oltre che all’Italia“. (ANSA).

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