È andata in archivio la due giorni inaugurale della mostra “Andrea Camilleri, l’inventore di mondi”, in corso fino al 23 dicembre prossimo a Palazzo Santa Chiara, sede del Sistema bibliotecario vibonese, a Vibo Valentia. La figura dell’indimenticato scrittore siciliano è emersa con forza, sia dal punto di vista umano che da quello letterario, nel corso dei due differenti eventi che hanno dato il via all’esposizione vibonese. Mostra che propone, tra le altre cose, riproduzioni in alta definizione di documenti inediti di proprietà del Fondo Andrea Camilleri, creato dalla famiglia.
Nella prima serata, grazie al prezioso contributo di Carlo Romeo, manager Rai e amico personale di Camilleri, nel corso della conversazione con il curatore della mostra Brunello Montagnese, è emerso in tutta la sua importanza il racconto del “fenomeno letterario” Camilleri, unito ad aspetti della sua vita privata e della sua personalità che lo stesso Romeo ha saputo condensare in un racconto appassionato e partecipe. Lo stesso pathos che emerge dall’ultima intervista rilasciata da Camilleri a Romeo dal significativo titolo “Il conto torna”.
«Andrea lavorava molto sulla memoria, sul ricordo, e aveva la capacità di farla diventare patrimonio comune – ha detto il giornalista e scrittore -. Era una persona che non riusciva a non pensare, a non raccontare. E ha avuto la capacità di inventarsi un linguaggio, una lingua a sé ma comprensibile a tutti, tanto che è diventato uno degli autori più tradotti al mondo. È impressionante l’affetto che c’è verso Camilleri e i suoi libri, verso il Commissario Montalbano venduto oggi anche negli autogrill. Poi è arrivato il boom della televisione, con Luca Zingaretti (tra l’altro allievo di Camilleri in accademia), ormai identificato con il personaggio che ha interpretato».
Quindi il rapporto con il mondo dell’editoria: «Andrea non apparteneva a circoli elitari e questo glielo fecero pagare in un ambiente come quello letterario in cui l’invidia gioca una componente importante. Ma il successo non è arrivato per caso: è nato dal passaparola, dall’affetto dei suoi lettori che lui ha sempre ricambiato. Camilleri ha rappresentato un vero e proprio caso letterario in un settore in cui raramente emergono fenomeni di questa portata».
Protagonista della seconda serata è stato, poi, il confronto tra la realtà investigativa e quella rappresentata nei romanzi del ciclo del commissario Montalbano. Il dialogo tra lo stesso Romeo e il neo questore di Vibo Valentia, Cristiano Tatarelli, ha offerto, su tale tematica, interessanti spunti di riflessione. Il capo dell’ufficio di Pubblica sicurezza vibonese ha individuato anzitutto una differenza di natura organizzativa: «Se il commissario Montalbano agisce prevalentemente da solo, portando avanti le indagini in prima persona o
con l’aiuto di pochi fedelissimi – ha detto -, il lavoro d’indagine nella realtà è molto più corale, eseguito com’è da veri e propri team che lavorano ad ogni singolo caso. Inoltre – ha spiegato il questore – le indagini di Montalbano sono spesso condotte con metodi tradizionali, senza far ricorso quasi per nulla alla tecnologia. Cosa che oggi, al contrario, è impensabile».
La gerarchia interna al Corpo di polizia; il caso Gomorra e la rappresentazione cinematografica della criminalità organizzata; le differenze tra le organizzazioni criminali; il rapporto con gli organi d’informazione; la tutela della presunzione d’innocenza nella divulgazione delle notizie: questi gli argomenti che hanno tenuto desta l’attenzione del pubblico. Su tutto la figura di Camilleri, «grande amico della Polizia – ha ricordato Tatarelli – spesso gradito ospite della Scuola superiore di formazione», ad incorniciare un confronto godibile che ha offerto un significativo spaccato del lavoro delle forze dell’ordine tra finzione e realtà.
Il prossimo evento a corollario della mostra è in programma mercoledì 21 dicembre, alle ore 18, quando, sempre nella Sala delle colonne di Palazzo Santa Chiara, interverrà l’attore e regista Maurizio Marchetti che leggerà i racconti “Capodanno” e “Il vecchio ladro” per poi descrivere, in compagnia del giornalista Stefano Mandarano, il suo rapporto personale con il maestro in “Camilleri ed io, il teatro e la Tv”.
La mostra “Andrea Camilleri, l’inventore di mondi” è un evento patrocinato dal Fondo pittori, scultori, musicisti, scrittori e autori drammatici (Psmsad) dell’Inps e vede la partecipazione attiva del Fondo Andrea Camilleri e del Sistema bibliotecario vibonese oltre che il patrocinio gratuito del Comune di Vibo Valentia. Si tiene a Palazzo Santa Chiara, sede del Sistema bibliotecario vibonese, fino al 23 dicembre. L’ingresso (lunedì, mercoledì e venerdì dalle 15 alle 19; martedì e giovedì dalle 9 alle 13) è gratuito.