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Paolo Scudo sui problemi del Pd che si avvia al Congresso

La disamina dell'Ex segretario del Circolo di Pellaro sui problemi del Partito Democratico che si incammina verso il Congresso

di Sebastiano Plutino

E’ una frase erroneamente attribuita a Voltaire, ma ritengo sia fondamentale tenerla presente nel percorso del PD verso il suo Congresso.

Fiumi di parole si sono spesi, dopo il 25 settembre in analisi sulle cause del’ insuccesso elettorale e sulle decisioni da prendere per una rinascita in un momento di difficoltà del paese, della sinistra, del partito.

In Calabria il risultato elettorale non ha dato risultati diversi dal resto del Paese e si è sommato alle due ultime sconfitte elettorali alle consultazioni regionali.

Si è molto parlato di “rigenerazione”, ma ai proclami ed alle affermazioni lette sulla stampa, non hanno fatto seguito né uno straccio di analisi, né dei provvedimenti conseguenziali.

Circa un anno fa’, dopo tre anni di commissariamento abbiamo assistito al rinnovo delle cariche sia provinciali che regionali utilizzando dei metodi quanto meno “singolari” (le mie notizie sono, in particolare riferite alla provincia reggina e mi auguro di essere smentito per quel che riguarda le altre province), si è fatto un gran parlare di “ripartire dai Circoli”, ma si è semplicemente proceduto a nomine senza coinvolgimento della base e dei tanto nominati Circoli.

Successivamente si sono semplicemente portate a ratifica le “designazioni” dei segretari regionali, provinciali, cittadini, senza nessuna possibilità di discussione. I risultati somigliano a dati “nordCoreani”.

La spiegazione era che si doveva ricercare “l’ unanimità”.

Personalmente credo che l’unanimità possa scaturire da un confronto su idee e proposte diverse, ma questo presuppone una discussione.

In questo caso, è, a mio parere, l’ennesimo frutto avvelenato del correntismo, trasferito ai livelli inferiori.

Su questa linea si è continuato nei Circoli cercando a tutti i costi “il candidato Unico”, possibilmente fedele al Capo.

Non voglio dilungarmi sui Circoli, ormai, la loro presenza sta diventando residuale, in particolare nella città di Reggio, dove la mancanza di conoscenza dei i problemi legati alla gestione di un Circolo determina (primo tra tutti il tesseramento on line) e il sottovalutare che dietro ogni tessera ci possa essere un cervello, un volto, una storia, si sta concludendo con la chiusura generalizzata. Altro che “rigenerazione”. Per rigenerare bisogna approfondire la conoscenza e studiare l’ organizzazione. A Reggio un anno è passato inutilmente. Pazienza. Le stesse cose ho denunciato all’ assemblea provinciale aperta del 17 ottobre, senza alcuna risposta.

Giunti all’ appuntamento congressuale, ci saremmo aspettati uno sforzo per svelenire il clima, una discussione serena sulle proposte, un senso di responsabilità proporzionato al ruolo ricoperto, un riconoscimento reciproco tra tutti coloro che sostengono posizioni diverse.

Perché l’ attacco contro compagni che tanto hanno rappresentato nella tradizione della sinistra?

Perché anche in questo caso la ricerca spasmodica di un “unanimismo” che somiglia molto ad una “conventio ad excludendum” verso persone ed idee?

Sarebbe importante avere una risposta!

Viviamo un momento particolare: L’ Italia ha bisogno della Sinistra, la Sinistra del PD, il PD dell’ energia di tutti i compagni disposti ad impegnarsi, altro che” l’inopportunità di legittimare uomini e percorsi ormai superati e che non trovano più sintonia con i calabresi”, come dichiarato da un consigliere regionale.

Riconoscere reciprocamente il valore del pensiero degli altri è fondamentale per rifondare! Una visione plurale sia sul piano politico che organizzativo è indispensabile per ricostruire, ecco l’ importanza di equilibrio nel costituire gli organismi di garanzia.

Per ricostruire ci vuole impegno e coraggio. Metteteli in campo se ne siete capaci, ma su tutto, trasparenza. E’ fondamentale che non aleggi il sospetto di accordi ed accordicchi!

Tutti possiamo sbagliare, ma mai dovrà mancare la buona fede e l’onestà intellettuale.

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