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Il Comune non aderisce allo stralcio parziale delle Cartelle

Per l'assessore Gangemi è un'ipotesi penalizzante per i contribuenti, ma la Giunta rassicura che non saranno danneggiati,

di Sebastiano Plutino

Il Comune di Reggio Calabria ha scelto di non aderire allo stralcio delle cartelle esattoriali, inferiori a mille euro. La cosiddetta “tregua fiscale”, prevista e consentita dalla L. 197/2022, è stata rigettata dalla Giunta di Palazzo San Giorgio che ha scelto di non adottare questa opzione In riferimento alla legge di Bilancio 2023, si tratta di un annullamento automatico di tipo “parziale”, riguardante le somme dovute come interessi per la ritardata iscrizione a ruolo e sanzioni e interessi di mora. Restano quindi le somme residue riferite alla quota capitale. E’ dei Comuni la scelta se coglierla o meno, son loro i possessori di tale potestà regolamentare su tutti le tipologie di entrate, anche tributarie. Chi sceglie di non applicare l’annullamento parziale su citato, come il Comune di Reggio. deve comunicarlo all’Agenzia delle Entrate-Riscossione entro l’ultimo giorno di gennaio di quest’anno, data in cui questa decisione dovrà passare anche all’esame dell’aula del Consiglio comunale. Scelta suggerita da Isfel con un parere dettagliato di 17 pagine.

“Il Comune di Reggio Calabria ha recepito le indicazioni di Anci, attraverso lo studio della Fondazione Ifel, che suggeriscono la non adesione allo stralcio parziale delle cartelle relative ai tributi locali fino a mille euro, opzione che è stata percorsa da molte altre amministrazioni italiane che hanno preso atto della convenienza della normativa precedente. Si tratta di un argomento un po’ tecnico, e quindi ostico per i cittadini, ma le indicazioni ricevute da Ifel illustrano in maniera chiara ed esaustiva tutti i vantaggi della modalità ordinaria di rottamazione delle cartelle e gli svantaggi dell’ipotesi proposta dal Governo nell’ultima legge di stabilità”. E’ il commento dell’Assessore con delega ai Tributi del Comune di Reggio Calabria, Gangemi, in riferimento alla delibera approvata dalla Giunta muncipale nei giorni scorsi.

“Lo stralcio – prosegue- avrebbe infatti riguardato solo i debiti di importo residuo, alla data del 1° gennaio 2023, fino a 1.000 euro, affidati dal Comune all’agente della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2015, e l’annullamento automatico avrebbe avuto valore limitatamente agli interessi per ritardata iscrizione a ruolo, alle sanzioni e agli interessi di mora. Sarebbero comunque rimaste dovute per il cittadino le somme a titolo di capitale e le spese per le procedure esecutive e di notificazione della cartella di pagamento”.

“Per questi motivi – continua l’Assessore– l’Ente ha predisposto una delibera di diniego dello stralcio per ragioni di equità tributaria in quanto l’adesione avrebbe avuto un effetto deterrente per i contribuenti, favorendo soltanto coloro che non intendono adempiere al pagamento delle tasse. La cancellazione delle sanzioni e degli interessi avverrebbe, infatti, automaticamente, senza che il contribuente debba almeno pagare le somme dovute a titolo di capitale”.

“Ciononostante – chiarisce ancora Gangemi – l’approvazione della delibera di diniego non comporta alcuno svantaggio per i cittadini contribuenti, in quanto resta comunque la possibilità del debitore di accedere alla rottamazione di tutte le cartelle, affidate all’agente della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 30 giugno 2022, senza limiti di importo, che prevede anche in questo caso di versare solo l’importo del capitale senza sanzioni, interessi di mora e aggio. Quindi chi aderisce alla rottamazione può vedere cancellati i singoli carichi versando le somme dovute a titolo di capitale e quelle maturate a titolo di rimborso delle spese per le procedure esecutive e di notificazione della cartella di pagamento,
senza corrispondere gli interessi, le sanzioni, l’aggio”.

“Inoltre, nel caso del Comune di Reggio Calabria, che storicamente ha un basso livello di riscossione dei propri tributi, avallare lo stralcio automatico significherebbe venire meno agli impegni presi in seno all’accordo con lo Stato, a cui abbiamo chiesto e ottenuto contributi per assunzioni di personale da destinare al potenziamento dell’ufficio Tributi e per l’efficientamento della riscossione a partire dal 2023”.

“Quindi l’adesione allo stralcio parziale automatico delle cartelle inferiori ai mille euro – conclude – non solo non avrebbe apportato alcun vantaggio concreto ai cittadini, perché non preclude loro l’opportunità di ottenere la rottamazione di tutte le cartelle esattoriali con lo stesso effetto di abbattimento di interessi, sanzioni e aggi, ma avrebbe anche comportato, in spregio agli accordi con lo Stato, il rischio di esporre l’Ente a un danno, in quanto avrebbe perso una parte dei propri crediti senza alcuna contropartita, mentre, in caso di adesione da parte del contribuente alla rottamazione “ordinaria”, potrebbe ottenere almeno il pagamento delle somme dovute a titolo di capitale”.

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