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Coldiretti Calabria: il cibo foraggia il turismo

Rende appetibile la vacanza durante tutte le stagioni dell'anno, vi si investe un terzo della spesa del viaggio

di Helena Pedone

La Calabria si è presentata alla Borsa Internazionale del Turismo di Milano (BIT) di Milano in grande stile. Una regione buona per tutte e quattro le stagioni che ha nel cibo la voce principale del budget della vacanza in Italia con oltre un terzo della spesa destinato alla tavola per consumare pasti in ristoranti, pizzerie, trattorie o agriturismi, ma anche per cibo di strada o souvenir enogastronomici in mercati, feste e sagre di Paese. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti divulgata proprio in occasione della Bit 2023. ​​Si tratta – sottolinea la Coldiretti – di un impatto economico rilevante, diviso tra turisti italiani e stranieri che sempre più spesso scelgono l’Italia ma anche la Calabria come meta delle ferie per la leadership a tavola. “Questo è il risultato del lavoro di intere generazioni di agricoltori e allevatori, impegnati a custodire nel tempo la biodiversità e le tradizioni alimentari”, spiega Franco Aceto presidente di Coldiretti Calabria , che sottolinea come “ si sia di fronte ad un bene comune per i cittadini e ad un patrimonio culturale di notevole interesse, da offrire appunto, ai turisti italiani e stranieri, anche perché evocativo di storie e territori”. Dalla valorizzazione del valore storico e culturale del patrimonio enogastronomico– precisa la Coldiretti – dipendono molte delle opportunità di sviluppo economico ed occupazionale. Ma la tavola rappresenta anche una straordinaria leva di promozione del Made in Calabria alimentare nel mondo.  La regione Calabria sta puntando molto su questo evento e  – rilancia Coldiretti – abbiamo la possibilità di far diventare la nostra regione da “Champions League”.  ​​L’Italia è leader mondiale del turismo enogastronomico potendo contare sull’agricoltura più green d’Europa di 5450 specialità sono ottenute secondo regole tradizionali protratte nel tempo per almeno 25 anni censite dalle Regioni, 320 specialità Dop/Igp riconosciute a livello comunitario e 415 vini Doc/Docg, la leadership nel biologico con circa 86mila aziende agricole biologiche, 25mila agriturismi che conservano da generazioni i segreti della cucina contadina, 10mila agricoltori in vendita diretta con Campagna Amica. La Calabria in questo panorama recita un ruolo importante e si difende bene. I prodotti censiti dalla regione sono 269 che fanno parte del patrimonio di specialità che sono ottenute secondo regole tradizionali protratte nel tempo. Questi fanno il paio con le  18 specialità Dop e Igp Calabresi, 19 vini igt/Doc con svariate e prestigiose etichette senza dimenticare 2409 aziende con attività connesse che vanno dall’agricoltura sociale alle fattorie didattiche, agriturismi, trasformazione di prodotti, fino viaggiatoriad arrivare alla sistemazione di parchi e giardini. Sono poi  30.043 le aziende che hanno percepito ricavi dalla vendita di prodotti aziendali. A segnare la crescita e il costante miglioramento  – continua Coldiretti Calabria – sono oltre 4mila le aziende agricole innovatrici per ambito di investimento e oltre 8mila le aziende informatizzate ed ancora la Calabria  è la seconda regione per superfici investite nel biologico.  Questa è un’offerta che spinge anche i piccoli borghi con meno di cinquemila abitanti dove nascono  le  produzioni tipiche.  Un contributo quindi rilevante quello dell’agricoltura e agroalimentare, con  tesori enogastronomici e un’offerta che coniuga distintività e legame territoriale, gusto e genuinità. Vere e proprie opere d’arte conservate gelosamente da generazioni di agricoltori che vanno difese dal rischio dell’omologazione e falsificazione.

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