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Reggina, Cardona un fiume in piena: “Rispettate tutte le scadenze! E sul premio promozione…”

Importante intervento del presidente della Reggina Marcello Cardona ai nostri microfoni, che tocca tanti punti cruciali e tranquillizza i tifosi amaranto

di Simone Bellantone

Un fiume in piena Marcello Cardona, intervenuto ai nostri microfoni sul canale 87 del digitale terrestre ieri sera all’interno di Momenti Amaranto, trasmissione condotta ogni martedì da Michele Favano, che alla prima semplice domanda su come stesse la Reggina risponde: “Aspetti che guardo (si mette gli occhiali tolti in precedenza), e legge quanto recita la classifica: La Reggina è quarta con 39 punti, frutto di 12 vittorie, 3 pareggi e 9 sconfitte. Ha fatto 34 gol, ne ha subiti 24”. Risponde con un pizzico di ironia il massimo esponente societario amaranto. “Al di là della risposta, spero simpatica e ironica, lo faccio per tirarci tutti un po’ su, ora è il momento di andare avanti e continuare a lavorare. È arrivata una forte flessione che speriamo passi presto, c’è tutta la volontà per farlo. Bisogna ammettere che questo inizio di girone di ritorno ha spiazzato tutti, ma c’è anche da dire che se finisce 1 o 2-0 il primo tempo per noi contro il Pisa nessuno può dire nulla, così come a Palermo fra un rigore non dato ed episodi a sfavore, avremmo potuto fare botttino pieno. È un periodo strano in cui ci sta andando tutto contro, ma non dimentichiamoci che alcune squadre al momento in zona retrocessione erano partite per vincere il campionato e che noi secondo i bookmakers avremmo dovuto fare il percorso inverso al loro, quindi mi sento di dire che la squadra sta facendo molto bene”.

Poi torna sull’abbraccio con Inzaghi in sala stampa: “Si voleva trasmettere che fossimo tutti insieme. Sono sceso subito sotto negli spogliatoi, mi hanno detto che c’era una situazione particolare con staff e giocatori tristi, e allora mi è sembrato giusto fare quello che un reggino vero, in un momento di debacle o depressione di un altro reggino, lui è piacentino, fa, cioè darsi coraggio. Un gesto affettuoso, consapevole”.

Sugli obiettivi, Cardona mette subito le cose in chiaro: “Abbiamo sempre indicato, perché un po’ di esperienza c’è, la data del 31 marzo come la prima utile a fare le giuste valutazioni, e la confermo. Poi sento dire: “Non vogliono andare in Serie A”. I giocatori, se vanno in Serie A, hanno già il contratto, con l’importo per la Serie A, così l’allenatore e così la società, che oggi prende X in Lega B e in Lega A prende tre volte tanto. Tutti vogliono andare in Serie A, ci mancherebbe. Io leggo, sento, ma non sono mai andato dietro a cose… la società Reggina sta coi piedi per terra, si cerca di volare basso. Poi possiamo leggere, ridere, ma dobbiamo essere tutti molto seri e guardare la realtà. Non si è compresa una questione: l’imprenditore Saladini ha preso una squadra destinata a cominciare dalla Promozione. La società è stata ripescata meno di cinque anni fa e non sarebbe potuta essere stata ripescata di nuovo nelle categorie nazionali. Ha voluto fare, questo lo dico io da reggino e da persona esperta, un atto d’amore ma anche un atto economico importante, che rasenta l’inverosimile, perché la società rilevata era stracolma di debiti. Dobbiamo arrivare a maggio sereni, per fare poi una programmazione per il secondo e terzo anno. Ma se non metti a posto i conti, la stabilità non ce l’hai né economica né tecnica. Ma questo è elementare, palese. Il mercato di gennaio per questa questione è stato particolare, ma è stato comunque fatto. E non solo: la proprietà a giugno e a luglio non si è limitata a inserire qualche giovane, ma per un ragionamento imprenditoriale si è deciso di seguire una strategia”.

E in un secondo momento tranquillizza i tifosi amaranto.
“Se ci fosse qualcosa di irregolare, qualcosa di non trasparente, la mia storia, il mio modo d’essere, certificato in tanti anni di lavoro, mi porterebbe in modo chiaro e netto a dire le eventuali problematiche, senza consultare nessuno, perché ho le mani libere – precisa – Svolgo questo incarico solo alle dipendenze dei reggini. Mi hanno detto che qualcuno pubblicamente ha detto: “hanno pagato, non hanno pagato”. E’ offensivo verso Saladini, che non solo ha pagato ma ha anche investito e in maniera importante. La società ha un debito, realizzato dalle ultime proprietà, molto importante. Gli ultimi 10 anni della Reggina se li ricordano tutti, tra mancata iscrizione, illeciti, penalizzazioni. Ma esiste un decreto legge, il numero 14, varato il 12 gennaio 2019, che prevede il ricorso per l’accordo di ristrutturazione del debito. Trattasi di una legge dello Stato di cui tutte le società si possono avvalere”.

Sempre in riferimento alla ristrutturazione del debito, si è aperto poi il discorso relativo al possibile deferimento sul quale Cardona tende a fare chiarezza:

“Con questa montagna di debiti c’era davvero da lasciar perdere tutto, ma l’imprenditore ha deciso di accollarseli. Corrispondono a decine di milioni. Questa Reggina non ha debiti con nessuno, ha pagato tutte le scadenze, ha pagato anche gli ultimi emolumenti prima della partita di Pisa, una settimana prima. A fine dicembre si è fatto con il Tribunale il ricorso all’omologa per l’accordo di ristrutturazione. Voglio precisare, anche per lo stile di questa società, che questa società è stata comprata dal Tribunale e per il debito si rivolge al Tribunale, perché bisogna fare le cose in trasparenza e nel rispetto dei creditori. La società è stata massacrata di pignoramenti, obblighi di pagamenti, accertamenti della Guardia di Finanza. Come i funghi. Ognuno portava un titolo e bisognava adempiere. Si doveva tirare una riga e così si è ricorso a questo istituto previsto dalla Legge. Adesso c’è un iter che riguarda l’aspetto giudiziario. E’ stato nominato un curatore che cura i pagamenti. In queste ore abbiamo ricevuto la visita, prestabilita come per tutti, della Covisoc, che ha guardato le nostre carte e sono a posto. Ora si sta facendo un ragionamento perché c’è la scadenza di giovedì e poi quella di marzo. C’è una interlocuzione aperta con il Tribunale, che andrà avanti fino al 15, dove vi preannuncio che la Reggina chiederà di pagare. Questo lo dico perché abbiamo i nostri tecnici e commercialisti, ma non possiamo fare niente senza l’avallo del Tribunale. Noi ci rimettiamo alle istituzioni. Con la Federazione non abbiamo alcun contenzioso. Ricordo che la Federazione ci ha assegnato lo svolgimento di una partita della Nazionale. Faremo quello che la Federazione ci dirà. Nel momento in cui alcune cose non le riterremo corrette, faremo i nostri passi. Se avremo delle sanzioni le valuteremo e ricorreremo fino all’ultimo stato di ricorso. Ad oggi però non sappiamo nulla perché è un fatto nuovo, anomalo. Ora le società si stanno avvalendo di questo istituto. Noi vogliamo essere rispettosi, ma se la giurisdizione ordinaria ci tira una giacca da una parte e la sportiva ce la tira dall’altra, vedete un po’ dove si deve tirare. Noi siamo pronti e rispettosi”.

Poi un passaggio importante finale anche su premio promozione e stadio.

“Vorrei dare uno scoop: vi comunico che con una rappresentativa di atleti, e il direttore, abbiamo messo in campo una discussione per il premio promozione”.

“Sullo stadio abbiamo incontrato nel mese scorso una grossa azienda ingegneristica a Milano, che ci deve fare un prospetto, un preventivo di progetto. L’a.d. Ricci interesserà un’altra azienda ingegneristica per un progetto che presenteremo al Sindaco in modo tale che si vada avanti. Noi siamo già in una fase operativa importante. Oltre a questo aggiungo che la Reggina si è messa nelle mani di una grande azienda per un progetto quinquiennale di sviluppo riguardo marketing e finanza”.

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