Gentile Angela Robusti,
è davvero apprezzabile l’impegno che lei sta mettendo per addolcire la quotidianità, in certe occasioni amara, di una realtà costretta a pagare, come tanti altri bellissimi luoghi del nostro Mezzogiorno e dell’Italia intera, distrazioni, mancato senso civico e – ahimé – un passato caratterizzato dall’assenza di proficue politiche di sviluppo e crescita.
Nel suo peregrinare lungo lo Stivale, si sarà certamente accorta del calore e della cordialità di una comunità, quella reggina, che ogni giorno si sveglia e combatte per resistere alle storture dei tempi e per il bene della collettività. Sono tantissimi, infatti, gli esempi di cittadini che, con dedizione e amore per i propri luoghi del cuore, esattamente come ha fatto anche lei, si spendono spassionatamente e gratuitamente per migliorare l’esistente. Il nostro territorio è infatti costellato di decine dei associazioni e gruppi di cittadini che si muovono in questa direzione, realizzando, direi quasi a cadenza settimanale, iniziative di cittadinanza attiva, anche con il supporto del Comune, che puntano al ripristino del decoro e della pulizia di alcune aree della nostra bella città.
Come amministrazione, siamo costantemente al fianco di quanti rappresentano la parte sana della città, una porzione sicuramente maggioritaria rispetto a chi si ostina a coltivare l’orrido e il brutto, disseminando il brutto dentro la nostra bella Reggio. D’altronde è stata la stessa Amministrazione comunale a sposare questo concetto già più di due decenni fa, durante la sindacatura di Italo Falcomatà, con la creazione del programma “Adotta il Verde”, che proponeva appunto l’idea che un’associazione, un’impresa o un gruppo di persone, potesse prendersi cura in maniera costante e continuata di uno spazio della nostra città. Idea poi riproposta negli anni scorsi all’inizio della sindacatura di Giuseppe Falcomatà, e tutt’oggi vigente, con decine di spazi verdi, al centro come in periferia, affidati alle cure dirette della cittadinanza.
L’ultima iniziativa che l’ha vista protagonista, insieme ad un migliaio di ragazzi e ragazze delle scuole cittadine, è stata senza dubbio importante e meritoria. Non è un caso che il nostro consigliere delegato allo Sport, Giovanni Latella, da sempre vicino alle istanze di partecipazione che provengono appunto dalla comunità sportiva, abbia sentito l’esigenza di complimentarsi pubblicamente con lei, nella stessa giornata del suo “clean up”, ringraziandola per la manifestazione da lei promossa. Io stesso, il giorno dopo, mi sono presentato al cospetto degli studenti dell’Istituto “Raffaele Piria”, durante la loro “settimana dello studente” avendo modo di ringraziarli per l’impegno e la dedizione con i quali hanno risposto al suo appello per la pulizia della spiaggia e di alcuni spazi del Rione Marconi. Sono proprio i loro occhi, le loro mani, che hanno lavorato un giorno intero per rendere più bella e accogliente la nostra Reggio, ma soprattutto le loro menti brillanti, a farmi credere con fermezza e determinazione che un futuro diverso e migliore è certamente possibile.
Tuttavia, la bellezza del suo gesto e di questa umanità viva hanno rischiato di sfiorire e precipitare nel buio, leggendo le cronache nazionali che hanno provato a raccontarlo, travisando, ne sono certo, il suo pensiero; il pensiero di una “nuova” reggina, proprio come noi e quanto noi innamorata di questa bellissima città. Ne sono talmente convinto che non ho mai avuto alcuna remora nel confrontarmi con lei ed offrirle il nostro supporto in molteplici occasioni, come avvenuto ad esempio lo scorso dicembre per la partita della solidarietà organizzata al PalaCalafiore, o qualche mese fa per l’iniziativa di pulizia delle spiagge, o in questo ultimo caso nel mettere a disposizione della causa che ha promosso, i servizi ed i materiali degli operatori di “Teknoservice”, l’azienda che, per conto del Comune, svolge l’attività di raccolta rifiuti.
Come potrà immaginare, non è semplice amministrare una comunità così vasta, variegata, impelagata in un intreccio di contraddizioni e appesantita da un fardello stracolmo di preconcetti, sovrastrutture e cliché che fanno di tutta un’erba un fascio, sempre e comunque sporco, brutto e cattivo. Abbiamo lottato – e continuiamo a farlo – inseguendo il sogno di una Reggio “bella e gentile” che, dalle “onde del greco mar” vuole salpare oltre ogni orizzonte possibile con la sua storia, la sua cultura, i suoi paesaggi, l’unicità dei suoi monti e di una natura gentile come in pochi altri posti sul pianeta.
In questi anni, con fatica e ostinazione, siamo stati in grado di riconquistare una credibilità ed un’autorevolezza che sembravano perdute, riguadagnando il giusto credito ed il meritato rispetto all’interno di quei palazzi romani che apparivano troppo lontani, diffidenti o distratti. Perché Reggio va raccontata e “parlata”, va curata come una bimba in fasce, va difesa contro stereotipi e pregiudizi, contro un triste passato fatto di morti ammazzati, di malandrini e brutti ceffi che sguazzano nel caos, nella confusione, nel dubbio, nell’incertezza. Bisogna essere chiari e altrettanto netti nel raccontare, bene, certe situazioni. È vero: esistono quartieri complicati – pochi, ma ci sono – come nelle città del resto del mondo, ma qui nessun luogo è “off-limits”. La ‘ndrangheta, il malaffare, la criminalità in ogni sua sfaccettatura, ci fanno schifo, non certamente paura. Sono peggio dell’immondizia che certi incivili si ostinano ad abbandonare negli anfratti dei nostri rioni e che noi, giornalmente, continuiamo a raccogliere.
La mole di rifiuti che lei ha raccolto insieme agli studenti, dunque, potrebbe tornarci indietro se il canovaccio della storia – e lo dico a chi narra, guarda e legge da lontano – resta alla libera interpretazione di chi non c’è, non vive e non lotta insieme a noi per difendere le speranze e l’incredibile bellezza della nostra città. I fatti, è un’altra mia convinzione, vanno approfonditi, analizzati, studiati e circostanziati prima d’essere raccontati. E nessuno come lei ne è cosciente, consapevole del lodevole ed encomiabile impegno che la vede presente e protagonista sulla scena pubblica, esempio per tanti giovani e giovanissimi che guardano a lei, e al suo compagno, come modelli da imitare nella vita e nello sport.
Le ribadisco ancora una volta il mio grazie per quanto lei ha fatto e sta facendo. Con queste mie parole, le confermo lo stesso identico sostegno che ci vede impegnati, dalla stessa parte della barricata, per il bene della nostra Reggio, difendendo ed onorando sempre la sua comunità e le istituzioni che la rappresentano.