È stato un lungo sfogo quello a cui si è lasciato andare il primo cittadino facente funzioni della Metrocity Carmelo Versace, nel corso dell’incontro “Autonomia differenziata, un Paese a rischio tenuta“, organizzato nel pomeriggio di sabato 25 febbraio nella sala Perri di Palazzo Alvaro.
Versace, alla presenza, tra gli altri, di Luigi de Magistris e del consigliere metropolitano delegato e promotore dell’iniziativa, Michele Conia, ha espresso in dettaglio ogni personale riserva riguardo il possibile futuro del sud, della Calabria e di Reggio in particolare, nel momento in cui il ddl dovesse diventare concreto. Nessuna parità di diritti, anzi: secondo il sindaco della città metropolitana, quello che si andrà a delineare sarà un aggravio di difficoltà già aspre per tutto il meridione. Difficile immaginare l’effettivo arrivo dell’alta velocità, dice Versace, così come difficile sarà riporre fiducia nei fondi per la SS106, destinati solo al territorio del catanzarese. Molte funzioni dell’ente metropolitano, inoltre, continuano a rimanere in mano alla Regione Calabria, dice il sindaco, con conseguente freno a ogni azione di sviluppo.
Concetti ribaditi anche questa mattina nella sala del Consiglio di Palazzo San Nicola del comune di Palmi, dove il sindaco Ranuccio, insieme ad altre autorità istituzionali e politiche del territorio metropolitano, ha espresso la propria preoccupazione per il ddl Calderoli. Un’azione di informazione e sensibilizzazione sul tema che non accenna ad arrestarsi, ma anzi viene supportata a più livelli da sempre più esponenti dell’amministrazione locale.
«In questa fase – ha detto Versace questa mattina– c’è bisogno che la gente capisca di cosa stiamo parlando e dell’impatto che una riforma di questo genere potrebbe avere sulla loro quotidianità. E’ un bene, quindi, che iniziative simili si organizzino e si moltiplichino, affinché si capisca, fino in fondo, rischi e opportunità di un provvedimento che vuole stravolgere quell’Italia che, fino ad oggi, abbiamo conosciuto. Personalmente voglio continuare ad approfondire il decreto Calderoli, voglio sapere cosa si nasconde fra i gangli di questa idea ed allontanare qualsiasi ipotesi che possa intaccare i diritti dei cittadini. Non accetterò mai che, per legge, un bambino di Milano possa vivere in condizioni migliori di un coetaneo reggino. Questa è una possibile deriva che dobbiamo evitare in maniera assoluta e senza negoziazioni. Se, invece, l’autonomia differenziata servirà ad innalzare i livelli di qualità della vita delle nostre comunità, non avrò alcun tentennamento a sostenerla. Oggi, purtroppo, regna una tale confusione da fare vacillare le certezze anche del più solido fra gli ottimisti».
Rivolgendosi, poi, agli esponenti del Movimento 5 stelle, Carmelo Versace li ha invitati «ad interessarsi, maggiormente, ai temi che stanno a cuore agli abitanti della Città Metropolitana, come il mancato trasferimento delle funzioni da parte della Regione, i fondi stanziati per la Statale 106 o l’alta velocità esclusa completamente dall’area di Reggio Calabria».
Il sindaco di Palmi e consigliere metropolitano, Giuseppe Ranuccio, ha puntato sui temi caldi che, da sempre, agitano l’agenda del Meridione: lavoro, mancanza di infrastrutture e ambiente. «Le conseguenze che potrebbe avere l’autonomia differenziata su questioni vitali per le nostre popolazioni – ha affermato – potrebbero essere nefaste. I cittadini devono interrogarsi su questo progetto di legge e su quale possa essere la ratio sottesa. Se penso alle condizioni in cui versa la sanità calabrese, una proposta di questo tipo aumenta le mie preoccupazioni».
«Se l’autonomia differenziata vuole responsabilizzare le classi dirigenti ad ogni livello – ha concluso Ranuccio – può andar bene, ma se è destinata ad impoverire le regioni che già versano in condizioni difficili, allora va contrastata in ogni maniera ed in ogni sede».