Il diabete una malattia cronica che richiede cure e attenzioni continue che, purtroppo, cambia, talvolta in modo radicale, la qualità della vita di coloro che ne sono affetti.
È necessario vigilare costantemente sui pazienti, e ogni aiuto al Servizio Sanitario Nazionale in quest’opera di monitoraggio e supporto, non può che essere prezioso.
È sulla scia di queste considerazioni che parte “Salute e benessere senza barriere”, un progetto messo in piedi dall’Accademia del Tempo Libero odv di Reggio Calabria, presidente Silvana Velonà, in partenariato con il “C.I.D., Conoscere il diabete”, grazie alla consulenza scientifica del dottor Celestino Giovannini, diabetologo che da anni opera nella nostra città e all’opera tenace dell’ingegnere Eugenia D’Africa.
Un progetto con una valenza importante, finanziato dalla Regione Calabria con risorse statali del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, che vedrà in campo volontari e professionisti.
Oggi sono presenti in Città e provincia circa trentacinquemila diabetici, di cui il 10/15 per cento circa presenta complicanze gravi che non permettono di seguire le cure presso i servizi sociali e gli ambulatori di Diabetologia presenti sul territorio.
Questi pazienti sono fortemente penalizzati quanto a possibilità di condurre una adeguata terapia e hanno bisogno di assistenza domiciliare per recuperare un livello adeguato di qualità della vita.
In questo contesto, grazie alla lungimiranza dell’Accademia, che ha ventennale esperienza di integrazione sociale, inclusione e accoglienza, e col prezioso sostegno scientifico di Cid odv, si dà vita ad un progetto che cercherà di migliore la qualità di vita dei diabetici e il livello di preparazione dei caregiver.
Oggi fortunatamente disponiamo di molti farmaci per la cura del diabete e di numerosi device, glucometri, microinfusori ed altre tecnologie che migliorano i risultati della terapia. I pazienti diabetici seguiti a domicilio sono spesso penalizzati nella gestione delle terapie più complesse. Il progetto del sodalizio reggino con il Cid va proprio in questa direzione, prevedendo l’intervento di personale volontario, e la formazione dei caregiver, con lo scopo di emancipare i pazienti diabetici più svantaggiati, sostenendo con interventi di educazione terapeutica il corretto utilizzo delle risorse già abbondantemente elargite dai nostri servizi pubblici.
Le metodologie prevedono interventi allineati su due canali operativi:
- Il primo “Assistenza e formazione”, prevede di supportare i pazienti domiciliati con corsi di educazione terapeutica abbinata al l’azione di formazione dei loro Caregiver.
- Il secondo canale operativo riguarderà la “Formazione”, con l’organizzazione di “Corsi teorico pratici di ETS del diabete mellito”, sia per gli operatori impegnati negli interventi di assistenza sia per pazienti diabetici ed i loro famigliari o caregiver che hanno voglia di ampliare le loro conoscenze.