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L’Associazione Antiracket FAI, al “Piria”, incontra gli studenti

Si è tenuto ieri, 21 marzo, l’incontro tra Associazione Antiracket FAI Rc ed una ed una delegazione di studenti e docenti del "Piria"

di Sebastiano Plutino

Svolto ieri, 21 marzo, in occasione della “Giornata nazionale della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime delle mafie” presso l’aula magna dell’Istituto Tecnico Economico Statale “Raffaele Piria” di Reggio Calabria, l’incontro tra i rappresentanti dell’Associazione Antiracket FAI Reggio Calabria aderente alla FAI – Federazione delle Associazioni Antiracket e Antiusura italiane ed una delegazione di studenti e docenti dell’ Istituto.

In tale sede, nell’ambito del più ampio programma di interventi presso il sistema scolastico programmato dall’associazione antiracket FAI Reggio Calabria, è stata offerta alla comunità studentesca, alla presenza e con la partecipazione dei rappresentanti di vertice dell’istituto scolastico, testimonianza, dalla viva voce dei protagonisti, delle esperienze di contrasto della criminalità organizzata sviluppate in seno all’associazione antiracket, sensibilizzando gli alunni sul tema delle ingerenze mafiose nell’economia e raccogliendo le loro preziose istanze e sollecitazioni.

L’incontro è stato introdotto dalla relazione della Dirigente Scolastica dell’ITE Piria, avvocato Anna Rita Galletta ed è proseguito con gli interventi di Francesco Siclari, imprenditore e presidente dell’Associazione antiracket FAI Reggio Calabria, di Michele Laganà, consigliere direttivo della stessa FAI Reggio Calabria e presidente dell’Associazione costruttori ANCE Reggio Calabria, della vice dirigente scolastica professoressa Patrizia Praticò. A valle delle relazioni e degli interventi svolti nella mattinata di lavori è seguito un brillante e partecipato dibattito animato dai numerosi studenti intervenuti.

La Dirigente Galletta nella propria relazione ha illustrato gli obiettivi dell’incontro nell’ambito delle più ampie commemorazioni della “Giornata nazionale della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime delle mafie” ed ha introdotto i principali temi dell’iniziativa in termini di responsabilità sociale e collettiva nelle azioni di contrasto ed emarginazione delle ingerenze criminali nell’economia e nella società.

L’incontro odierno – ha dichiarato la dirigente scolastica Anna Rita Galletta – si inserisce a pieno titolo nel più ampio range di iniziative della Giornata nazionale della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime delle mafie ed intende contribuire concretamente alla sensibilizzazione della comunità studentesca su un tema che continua ad insistere negativamente nel nostro Paese come quello del racket e delle ingerenze della criminalità organizzata nell’economia. Oggi come comunità scolastica e studentesca abbiamo avuto l’opportunità di approfondire tali fenomeni attingendo alla voce diretta di chi fa impresa nella legalità contrastando concretamente le ingerenze mafiose nell’attività di impresa.

Come scuola, già da 4 anni, abbiamo avviato percorsi curriculari sperimentali ed innovativi che prevedono moduli sul tema della legalità, tenuti da docenti appartenenti alle forze dell’ordine ed alle altre istituzioni deputate alla legalità, che intendono supportare precipui percorsi di formazione e carriera dei giovani. Anche in questa prospettiva, il contributo offerto dai rappresentanti del FAI di Reggio Calabria è stato particolarmente apprezzato dagli studenti che hanno immediatamente percepito lo spessore di figure che concretamente, sul campo, fanno da argine alle ingerenze criminali nell’economia e nell’attività di impresa sul nostro territorio in sinergia con le istituzioni”.

Il Presidente della FAI Reggio Calabria, Francesco Siclari, nel proprio intervento ha rappresentato la propria esperienza di imprenditore che ha denunciato il racket delle estorsioni, illustrando in modo franco e diretto il proprio percorso di emancipazione dalla prepotenza mafiosa grazie al supporto della stessa associazione antiracket e delle istituzioni preposte alla legalità.

Non è stato facile decidere di denunciare il racket delle estorsioni e ribellarmi alle imposizioni mafiose in azienda – ha dichiarato il presidente Siclari –; ma ciò nonostante voglio evidenziare il sentimento di liberazione provato all’indomani delle mie dichiarazioni ai magistrati con cui ho avuto l’onore di poter dialogare e che mi ha ampiamente ripagato delle tensioni accumulate e dei sacrifici profusi. Tale esperienza e l’aiuto ricevuto dalla FAI nazionale soprattutto nella persona di Tano Grasso, ci hanno consentito di estendere tale percorso ad altri imprenditori, consentendo di realizzare anche a Reggio Calabria l’associazione antiracket proprio per raccogliere le istanze e supportare professionalmente gli operatori economici che intendono fare una scelta netta di denuncia delle estorsioni al fianco delle istituzioni preposte al presidio della legalità e che sul nostro territorio reggino sono rappresentate da funzionari dello Stato di altissimo livello e spessore sia professionale che umano. Il messaggio che ho voluto dare in occasione dell’incontro con gli studenti dell’istituto Piria riguarda l’importanza di essere donne e uomini liberi perseguendo nella legalità le proprie aspirazioni ed obiettivi ed imparando a distinguere il valore vero di risultati conseguiti grazie al merito ed ai propri sacrifici. Se è lecito, comprensibile e positivo aspirare a possedere denaro, successo, riconoscimenti attraverso l’impegno, lo studio ed il lavoro, è pur vero che questi stessi obiettivi siano del tutto privi di valore ed anzi rappresentino i peggiori disvalori se ottenuti con il sotterfugio, la violenza e la sopraffazione in dispregio delle leggi, della giustizia e della stessa umanità”.

Il Presidente dell’ANCE Reggio Calabria e consigliere direttivo della FAI Reggio Calabria, Michele Laganà, ha illustrato i principi, i comportamenti e gli strumenti promossi dall’associazione costruttori attraverso la FAI per il contrasto e l’emarginazione delle ingerenze mafiose nell’economia e nelle imprese, richiamando il codice etico delle aziende aderenti ad ANCE e l’importanza per il benessere collettivo di modelli economici basati sulla responsabilità sociale.

Nel nostro agire imprenditoriale non possiamo abdicare al nostro ruolo di cittadini ed operatori economici responsabili – ha dichiarato Michele Laganà – anche nei confronti della più ampia collettività. Affrontando il tema delle infiltrazioni mafiose nelle imprese e nell’economia anche in concreta attuazione del codice etico dell’associazione costruttori, abbiamo anche considerato come tali fenomeni siano alla radice del deficit di sviluppo del nostro territorio e del fallimento di molti operatori economici ed è anche in una prospettiva di rilancio del nostro territorio che riteniamo fondamentale agire per il contrasto delle ingerenze mafiose nell’economia mettendo al centro dei programmi di sviluppo il tema della legalità. Siamo particolarmente lieti e grati per l’opportunità offerta dalla scuola con l’incontro odierno, nella considerazione che siano soprattutto le giovani generazioni il patrimonio su cui investire in termini di valori etici, di consapevolezza e di cittadinanza attiva per il miglioramento del clima sociale e delle opportunità di sviluppo del nostro territorio. Valori che, in linea con il codice etico della nostra associazione, non possono prescindere da un deciso contrasto ai tentativi di infiltrazione criminale ed ai fenomeni di illegalità in tutti i rapporti socio-economici e gli aspetti dell’attività d’impresa, in un’ottica di libera iniziativa e di un mercato che tuteli la corretta concorrenza. Proprio in questa visione va letta la partecipazione di ANCE Reggio Calabria tra i soci fondatori della associazione antiracket FAI Reggio Calabria”.

La dirigente vicaria, professoressa Patrizia Praticò, nel proprio intervento ha offerto la propria lettura della giornata antimafia e dell’incontro con la FAI Reggio Calabria.

Ringrazio i rappresentanti della FAI Reggio Calabria – dichiara la prof.ssa Praticò – per le testimonianze offerte e l’interesse suscitato presso gli studenti comprovato dalla grande partecipazione e dal protrarsi dei colloqui a margine dell’ufficialità dell’incontro. La lunga serie dei nomi delle vittime della mafia che scorrevano alle spalle dei relatori sullo schermo che proiettava le immagini della manifestazione antimafia nazionale, ci ricorda purtroppo la gravità della violenza mafiosa e l’esigenza primaria di una reazione civile, consapevole, netta e diffusa contro tali soprusi ed al fianco delle istituzioni dello Stato. Noi oggi abbiamo avuto testimonianza dai nostri ospiti del FAI di cosa significhi essere liberi anche a prezzo di scelte difficili. Esempi di coraggio ed esercizi di libertà da mutuare anche nel nostro contesto e nella società di domani che vedrà gli studenti a vario titolo impegnati nell’economia e nella società. Anche in questa prospettiva la scuola deve essere sempre più luogo di educazione alla libertà, nelle regole, per l’abbattimento di barriere sociali, prevaricazioni, prepotenze a tutela degli studenti soprattutto più fragili. L’attenzione mostrata nell’incontro con la FAI dal corpo studentesco ci conforta in questo percorso e fa ben sperare per una società migliore e più libera”.

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