Dopo un primo studio di dicembre, nell’ambito del Globo Teatro Festival, è andato in scena sabato 13 maggio alle ore 21.00, nella cornice artistica più prestigiosa del panorama cittadino, il Teatro Cilea di Reggio Calabria, il debutto in anteprima della versione definitiva dello spettacolo “PPP Amore e Lotta – Dico il vero“.
Il nuovo spettacolo dedicato a Pier Paolo Pasolini è prodotto da Officine Jonike Arti, attualmente riconosciuta dalla Regione Calabria come “Impresa di Produzione Teatrale” e co-finanziato con le risorse PSC Piano di Sviluppo e Coesione 6.02.02 – Avviso pubblico per il finanziamento di programmi di Produzione Teatrale della Regione Calabria – Dipartimento Istruzione Formazione e Pari Opportunità – Settore Cultura.
Le scenografie sono di Lazzaro-Melis, i costumi di Malaterra, musiche di Antonio Aprile, con la drammaturgia di Katia Colica e la regia di Matteo Tarasco (regista di fama internazionale). In scena, un cast autorevole composto da Americo Melchionda, nelle vesti del grande intellettuale, Maria Milasi che ha interpretato il ruolo dell’amata madre Susanna, e Andrea Puglisi che veste i panni del giovane fratello Guido. Solo la prima di una lunga serie di tappe che lo spettacolo farà in giro nei teatri italiani.
Un lavoro appassionato, ulteriormente arricchito nei contenuti teatrali rispetto alla versione antecedente e una scenografia impreziosita in bellezza, pari al luogo artistico che l’ospitava, nel quale è stata rappresentata egregiamente la figura di un Pasolini intimo, nell’intreccio familiare con la madre e il fratello, scomparso molto giovane, durante la guerra partigiana. Un particolare della vita privata che è stata raccontato in un’atmosfera surreale e atemporale, mentre lo spettatore si chiede se il protagonista in scena sia già morto o stia solo sognando. Un superbo Americo Melchionda fa rivivere un Pasolini inedito, a tratti smarrito, confuso, ma contemporaneamente tempo forte e tagliente, come “la verità”, invocata e affermata dai protagonisti; Maria Milasi, madre dolente e appassionata, che ha perduto non uno ma ora ben due figli ed Andrea Puglisi che ha vestito i panni del giovane idealista Guido, vittima della guerra fratricida tra partigiani.
Si racconta, nella confusione del tempo perduto e la certezza di una grinta che unisce amore e lotta, un Pier Paolo sognatore ma anche molto impaurito. I suoi desideri trasformano la scena in un drammatico caleidoscopio di presenze, attraverso la tenerezza disperata di un uomo, di un poeta, di un fratello e di un figlio, strappato tragicamente alla sua vita.
Uno spettacolo che quindi non s’è posto solo il semplice obiettivo di intrattenere il pubblico ma, omaggiando il grande poeta e giornalista, figura di spicco del giornalismo italiano, l’intero cast non ha voluto soltanto commemorare la sua memoria, bensì spingere l’intero pubblico in platea ad innamorarsi della lotta, in nome dell’amore, degli ideali, per vivere appieno secondo coscienza.
Uno spettacolo straordinario, con un testo ulteriormente impreziosito, denso, emotivamente coinvolgente che ha assorbito il totale interesse degli spettatori e ricco di riferimenti non solo storici, ma anche psicologici, che accosta una figura cardine del Novecento italiano con profondità e rispetto, offrendo un’ interpretazione del tutto originale e particolare.