“La pace è rispetto, capacità di condividere il bene e di fare il bene”, ha detto Domenica Minniti, Dirigente dell’Istituto di Istruzione Superiore “Euclide” di Bova Marina in apertura del Convegno “Giovani: costruttori di pace” che si è tenuto nell’aula magna dell’Istituto nei giorni scorsi.
Un incipit che ha segnato tutta la giornata di studio sull’importante valore, capace di accomunare e accompagnare gli esseri umani verso la costruzione del bene comune.
Un dialogo interculturale voluto dalla stessa Minniti e sostenuto dal corpo docente perché si semini tra i ragazzi il germe della riflessione, del dialogo, dell’accettazione e della condivisione, così come dalla stessa precisato.
Sono stati proprio gli studenti i protagonisti della giornata: lo spunto giunto da una frase sulla pace pronunciata da molti degli studenti frequentanti la scuola, appartenenti a diverse lingue, religioni e cultura.
Al tavolo dei relatori i rappresentanti di cattolici, ortodossi, ebrei, sikh, musulmani. Uniti per parlare di pace.
Presente il capitano Daniele Barbero, comandante della Compagnia dei Carabinieri di Melito Porto di Salvo, sempre attento a queste iniziative che riguardano la crescita e la formazione dei giovani unitamente al Maresciallo Ordinario Giovanni Galletta, comandante della stazione dei Carabinieri di Bova Marina, così come anche il capitano Gianluca Rosaci, Comandante della Compagnia della Guardia di Finanza di Melito di Porto Salvo con l’ APS. QS. Francesco Milazzo.
Presente anche il Direttore della Casa Salesiana di Bova Marina, don Pasquale Rondinelli e le Suore della congregazione del “Preziosissimo Sangue” di Palizzi.
Dopo i saluti della dirigente che ha invitato a meditare sulla radice della pace attraverso il dialogo tra le diversità che rappresentano, come sottolineato, “una ricchezza”, l’Arcivescovo di Reggio Calabria-Bova Mons. Fortunato Morrone ha precisato: “il bene si proietta verso l’unità, per questo, mai dobbiamo farci togliere la coscienza, bensì pensare sempre con la propria testa”. Un forte invito alla verità e alla libertà lanciato ai giovani con grande slancio e umanità nella consapevolezza di quanto sia importante accompagnare con amore le nuove generazioni che si affacciano alla vita. Un invito ad essere “luce e scintilla della vita, senza mai seguire modelli sbagliati perché tutto va conquistato con il sudore della propria fronte”. Un richiamo forte alle responsabilità dunque poiché come affermato da Francesco Mario Casile, Direttore dell’Ufficio per l’Ecumenismo e il dialogo interreligioso: “Mai retrocedere. Bisogna condividere e battersi per le proprie idee e per la pace e per tutto ciò in cui veramente si crede”.
Ciò diventa fondamentale nella società “moderna” quando “nulla è scontato. Neppure la pace” come affermato dal dott. Roque Pugliese delegato della sezione di Palmi per la Calabria della Comunità Ebraica di Napoli per questo “poiché non sempre è spontanea dobbiamo seminarla e costruirla ovunque e soprattutto dove c’è diversità. Questo valore spesso va cercato”.
Pace che va “cercata e seminata” come precisato dall’ Imam Hassàn Elmazial presidente del Centro Culturale Islamico di Reggio Calabria, “perché oggi va diffusa ovunque”.
Un valore che urge, serve a far vivere bene l’uomo. “Per costruirla dunque serve unità e ciò che unisce – ha affermato Carmen Manti, presidente dell’Associazione Dialogo Interreligioso God is one – è la fede in Dio perché credere significa servire, aiutare”. Ancora aprire le porte a tutti”, come precisato dal giovane Jashan Singh, componente della Comunità Sikh. “L’unità è possibile se si vive serenamente la diversità” ha ripreso Saeid Sardazadeth, componente della Comunità Baha’i.
Un abbraccio di vere emozioni ha trascinato i presenti la canzone “Il mondo che vorrei” eseguita dallo studente Giovanni Mesiano.
Ai ragazzi, vivo l’invito a essere sempre cittadini attivi, costruttori di pace e scintilla viva capace di illuminare il mondo.