“Il peccato originale: tutti sanno a Reggio Calabria che Giuseppe Falcomatà ha svenduto l’aeroporto dello Stretto, gioiello della Città, per interessi di partito e di carriera. Dopo la mia prima conferenza stampa fatta in solitaria otto anni fa, nell’aula del Consiglio Comunale, nonché mesi di sit-in all’interno dell’aerostazione, tutta la cittadinanza seppe che fu Renzi, Presidente del Consiglio dei Ministri e segretario del Partito Democratico, ad annunciare, per bocca del suo fedelissimo parlamentare calabrese Ernesto Carbone, che in Calabria sarebbe bastato un solo aeroporto: quello di Lamezia.” – lo dice il Presidente della Commissione di Controllo e Garanzia Massimo Ripepi – “Giuseppe Falcomatà senza battere ciglio, pensando solo a se stesso, nel silenzio assoluto di tutta la classe dirigente reggina, permise al Presidente Oliverio di annettere l’infrastruttura più importante della Città al nostro primo competitor fisiologico, la Sacal di Lamezia Terme, governata da una compagine sociale (Comune di Lamezia, Comune e provincia di Catanzaro, soci privati di Lamezia) che ha come unica mission statutaria lo sviluppo del loro territorio, ovvero Lamezia Terme e Catanzaro.”
“Oggi, che lo spirito di Giuseppe Falcomatà vive dentro il Sindaco facente funzioni Paolo Brunetti, si cerca di capovolgere gli eventi e da carnefici si tenta di trasformarsi in vittime.” – ha continuato Massimo Ripepi – “Ieri, infatti, Paolo Brunetti senza vergogna e pudore, infischiandosene della solennità della seduta del Consiglio Comunale e vestendo i panni di Eva di fronte alla forza della verità dei fatti realmente accaduti otto anni fa, ha cercato di difendere il suo mentore Giuseppe Falcomatà e il suo peccato originale dichiarando che c’è in corso una strategia per affossare il Tito Minniti.”
“Brunetti sa, ma fa finta di non sapere, che il Sindaco Falcomatà non solo ha ceduto per interessi personali il gioiello di famiglia rendendolo lo zerbino del competitor lametino, ma non ha mai avuto una vera strategia per poter contrastare il collasso di questo vitale servizio: non ha chiesto come doveva la cessione del ramo di azienda per riportare la stanza dei bottoni in una società a guida reggina e messinese e non ha voluto comprare le quote messe in vendita dalla Sacal per entrare nel consiglio di Amministrazione. Bensì l’unica cosa che ha fatto, è stata quella di regalare soldi alla Sacal compiendo la più imbarazzante campagna pubblicitaria della Storia: ossia prevedendo cartelloni pubblicitari della Città Metropolitana di Reggio, piuttosto che negli altri aeroporti del mondo, nel nostro stesso aeroporto. Sono riusciti a realizzare, pagandola a caro prezzo (25.000 euro al mese), la pubblicità di Reggio nell’aeroporto di Reggio: una follia!” – ha rincarato il Consigliere Ripepi.
“Come ho sempre con forza dichiarato, la soluzione al problema era e rimane una sola: staccarsi prima possibile dalla Sacal e gestire con una nuova società composta dal Comune, Città Metropolitana e Camera di Commercio di Reggio e Messina, Autorità portuale dello Stretto e compagini private nazionali (Ferrovie dello Stato, Società Ponte sullo Stretto) e società legate al territorio (come per esempio MSC e Caronte). Bisogna costruire un nuovo Aeroporto dello Stretto nell’ottica di infrastruttura del Ponte sullo Stretto.” – ha continuato Ripepi – “La notizia delle 16 nuove rotte Ryanair concentrate solo sull’Aeroporto di Lamezia è una cattivissima notizia che conferma le nostre antiche convinzioni che avrebbero portato il nostro scalo a divenire lo zerbino di lusso dell’aeroporto lametino.”
“Questa storia va risolta alla radice, non esistono soluzioni tampone. Faccio appello alla deputazione nazionale e regionale reggina e a tutti i rappresentanti delle Istituzioni locali, affinché il nostro aeroporto venga immediatamente liberato dal cappio mortale in cui Giuseppe Falcomatà lo ha introdotto otto anni fa.” – ha concluso il Consigliere Massimo Ripepi – “La politica può fare e disfare tutto. È sovrana. Il Presidente Occhiuto deve aiutarci ad essere liberi di determinare il nostro futuro. Lo può fare solo staccando il nostro aeroporto da quello di Lamezia. L’interesse di Reggio e dei suoi cittadini viene prima di ogni cosa, io ho aspettato ma il tempo è finito.”