Il Consiglio Direttivo Nazionale del Partito del Sud-Meridionalisti Progressisti ribadendo la necessità di una non più procrastinabile costituzione d’un soggetto politico unitario di Sinistra, al fine di costruire l’alternativa antiliberista, ambientalista, femminista, antifascista, pacifista, anticapitalista e meridionalista, utile a formare una fronte popolare per opporsi con forza alle destre fasciste, razziste, secessioniste e liberiste oggi al governo in Italia e in forte avanzata in tutta Europa, prende atto con rammarico che ancora in troppi, anche nella sinistra d’alternativa, paiono non essere consapevoli che il Mezzogiorno non solo è il territorio più povero d’Europa, ma soffre di discriminazioni e di un razzismo di Stato che addirittura penalizza volutamente anche la durata di vita dei suoi abitanti e quindi ha bisogno di un richiamo e di una sua specificità riconoscibile e riconducibile. Bisogna unirsi tutti su più battaglie, in questo caso sul Mezzogiorno dandogli voce e rappresentanza mettendolo fra i temi fondanti della agenda politica, già a partire dalle prossime elezioni europee. Impossibile procedere ancora a fari spenti mentre fra poco meno di un anno si svolgeranno elezioni decisive per le sorti del Paese tutto e del Mezzogiorno in particolare, con precise scadenze da rispettare. Bisogna sempre ricordare che anche “quando tutto è o pare perduto, bisogna rimettersi tranquillamente all’opera, ricominciando dall’inizio” (Antonio Gramsci).
Per tutti questi motivi il Consiglio Direttivo ha deciso all’unanimità di raccogliere l’appello del Partito Comunista Italiano, con cui da tempo sono attive positive interlocuzioni, per la costituzione di una lista plurale. Appello di cui condividiamo i temi, a partire dalla ricerca di una soluzione di pace in Ucraina e nel Mondo e contro ogni deriva bellicista, dalla critica all’Unione Europea delle banche e delle lobby che con le sue politiche ordoliberiste e di austerità alimenta nuovi fascismi in Europa, come dimostrato anche dalla vergognosa equiparazione fra nazismo e comunismo ad opera del Parlamento europeo nel 2019, e dal contrasto all’Autonomia Differenziata. Accogliamo inoltre molto favorevolmente il richiamo alla Questione Meridionale, senza approfondire la quale non è possibile capire, tantomeno spiegare compiutamente ai cittadini, a cosa mira veramente l’Autonomia Differenziata.
Resta inteso che, come sempre, siamo disponibili a formare una FRONTE POPOLARE UNITARIO più ampio e coeso possibile, ma sempre nel reale rispetto delle pari condizioni, anche di visibilità e dignità, di tutte le componenti e nella assoluta condivisione dei temi in forma non settaria, per creare una piattaforma comune con tutte quelle soggettività che condividono l’urgenza di lavorare in forma aperta alla costruzione di un percorso plurale per l’alternativa sociale, culturale e politica ai poli e agli schieramenti politici oggi esistenti al fine di lavorare unitariamente, pur nel rispetto delle singole identità, per saldare e dare visibilità a tutte le lotte, al fine di portare nel prossimo Parlamento Europeo una voce di contrasto alle politiche antipopolari fino ad oggi perseguite dall’Unione, ben rappresentate in Italia dal Governo Meloni con il recente attacco alle classi più deboli tramite la cancellazione del Reddito di Cittadinanza.
Siamo infine pronti ad accogliere e a collaborare con tutti quei meridionalisti progressisti che vogliano procedere senza ricercare facili scorciatoie sulla strada di un reale cambiamento, partendo dalla riscossa del Sud.