Con la visita a Seminara, dopo Taurianova e Terranova Sappo Minulio, si è concluso il terzo viaggio in Calabria del principe Alberto di Monaco che è stato prima a Taurianova, poi a Terranova Sappo Minulio, in provincia di Reggio Calabria.
Proprio Seminara è la città che, per stessa ammissione del principe Alberto detiene i rapporti più stretti tra gli antenati a la sua famiglia attraverso un filo diretto che lega vari suoi antenati, a cominciare da Luca Grimaldi che da Misilmeri, in provincia di Palermo arriva proprio nella città della ceramica.
A Luca successe il figlio Pio che a sua volta ebbe due figli Domenico Grimaldi e Francesco Antonio Grimaldi già ministro della Casa Borbonica, il primo filosofo ed agricoltore.
Proprio colui che diede una svolta alle tecniche di produzione dell’olio di oliva. Un casato di origine genovese che si era allargato fino al Meridione d’Italia, acquisendo possedimenti e terre.
Questo terzo viaggio per Alberto di Monaco è stato un ripercorrere i luoghi appartenuti ad i suoi antenati. Nella prima mattina è stato a Terranova Sappo Minulio dove il sindaco Ettore Tigani gli ha conferito la cittadinanza onoraria e l’inserimento del piccolo Comune della Piana tra i siti storici dei Grimaldi, tra vari doni e visite guidate, un concerto in suo onore. Infine, a Seminara, tra sfarzi di antiche ceramiche della scuola locale. Anche qui la consegna da parte del sindaco Giovanni Piccolo della cittadinanza onoraria e le chiavi della città.
Il principe Alberto è sembrato molto divertito nel vedere il “ballo dei Giganti” Mata e Grifone, che ha immortalato con il suo telefonino. Poi la visita in Comune e nella Basilica Minore della Madonna dei Poveri, venerata anche dai sui antenati. “Ho molto apprezzato la vostra ospitalità – ha detto – ed ho goduto delle bellezze naturali di questa terra. La rete dei siti storici dei Grimaldi ha lo scopo di accrescere nuove sfide culturali, ambientali e sociali tra il Principato di Monaco e altri territori come il vostro”. Il sindaco Piccolo e lo stesso principe hanno poi scoperto una targa che fa memoria della visita.