Si terrà oggi lunedì 16 ottobre, alle ore 16.30, presso il DAM dell’Università della Calabria, ad Arcavacata di Rende, su iniziativa del consigliere regionale Antonio Lo Schiavo, del già consigliere regionale Mimmo Talarico e di Saverio Pazzano del Movimento La Strada, consigliere comunale di Reggio Calabria, il seminario incentrato sul saggio “Cartoline dall’Italia, Calabria Italia estrema” di Mimmo Cersosimo, pubblicato dalla rivista “Il Mulino”. All’iniziativa, oltre ai promotori e all’autore, prenderanno parte autorevoli esponenti politici di area progressista, amministratori locali, docenti universitari, dirigenti sindacali e d’impresa.
Hanno, infatti, confermato la loro presenza al seminario la deputata e coordinatrice regionale del Movimento 5 stelle, Anna Laura Orrico; il senatore e segretario regionale del Partito democratico, Nicola Irto; il segretario regionale di Sinistra italiana Ferdinando Pignataro; il sindaco di Catanzaro, Nicola Fiorita; il segretario regionale della Cgil, Angelo Sposato; Giorgia Scarpelli della segreteria regionale della Uil; il vicepresidente di Ntt Data Italia, Roberto Galdini; il presidente della Fondazione Carical, Gianni Pensabene; il vicecoordinatore regionale Anci giovani, Salvatore Celi; il sindaco di Casali del Manco, Francesca Pisani; il docente di Scienza politica dell’Unical, Francesco Raniolo; il docente di Sociologia generale dell’Unical, Giorgio Marcello; rappresentanti di associazioni e amministratori locali. La stampa è invitata a partecipare.
Il saggio di Cersosimo, profondo e impietoso sullo stato della nostra regione, individua al contempo le tracce per una possibile fuoriuscita dalle condizioni “estreme” della Calabria. Occorre però, osserva l’autore, organizzare un pensiero che si nutra di ottimismo, di cultura e di competenze. La Calabria recente, nelle sue classi dirigenti, ha coltivato ossessivamente, da un lato, la ricerca esclusiva del consenso, dall’altro la ricerca del “contributo” pubblico in un contesto di frammentazione individuale e territoriale, che ha rafforzato l’antica rappresentazione della regione in “Calabrie”, degradanti a loro volta in campanili angusti e non comunicanti. Anche il comune malessere si è ridotto a piccoli interessi di fazione, a microcosmi politico–elettorali fondati sull’aspirazione di uomini e donne legati a piccole porzioni di territorio e mai sorretti da una visione d’insieme. Davanti a un futuro incerto e preoccupante, pare continui a mancare uno sguardo capace di mettere insieme la Calabria/Calabrie e di creare ponti tra le forze e le esperienze positive. Riteniamo – spiegano i promotori – che esista un fermento di attività, associazioni, persone, competenze, intellettuali, passione civile che luogo per luogo, paese per paese, città per città, prova a costruire ogni giorno un destino diverso per questa terra. Partiamo da queste brevi riflessioni per mettere in relazione quei soggetti del territorio calabrese che vogliano ragionare sul presente e immaginare un diverso futuro.