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Bankitalia: economia Calabria tra indebolimento e incertezza

La nota congiunturale dell'economia in Calabria di Bankitalia relativa alla prima parte del 2023 in 6 mesi attività cresce dell'1,1%

di Sebastiano Plutino

Indebolimento e incertezza.

Due sono le parole chiave che caratterizzano la nota congiunturale di aggiornamento dell’economia in Calabria di Bankitalia relativa alla prima parte del 2023 da cui emerge una perdita di vigore in linea con una tendenza già manifestata a partire della metà dello scorso anno.

I contenuti del report sono stati illustrati ai giornalisti dal direttore della filiale di Catanzaro Marcello Malamisura, dal dirigente Riziero Bruno, e dai componenti del Nucleo di ricerca Giuseppe Albanese (coordinatore), Antonio Covelli, Graziella Mendicino e Iconio Garri’.
In base all’indicatore Iter, elaborato da Banca d’Italia, nel primo semestre l’attività economica nella regione è aumentata dell’1,1% in linea con quanto osservato nel Paese. In questo quadro dal sondaggio condotto tra settembre e ottobre è emerso che il fatturato delle imprese nei primi 9 mesi dell’anno ha registrato in media un moderato incremento, ancora sostenuto dall’aumento dei prezzi di vendita. Migliorata la situazione reddituale grazie anche della riduzione dei prezzi energetici; gli investimenti sono rimasti su livelli contenuti a causa del clima di incertezza sull’evoluzione del quadro macroeconomico e dell’innalzamento del costo del credito. A livello settoriale, ha rallentato l’industria in senso stretto. Le costruzioni hanno ancora in parte beneficiato del completamento del Superbonus, mentre in prospettiva potrebbe incidere di più il contributo dei lavori pubblici finanziati dal Pnrr, che è stato finora inferiore alle attese. Congiuntura positiva nel terziario malgrado la frenata nel commercio e la debole crescita delle presenze turistiche.
“Registriamo un rallentamento, un indebolimento dell’economia calabreseha detto il direttore Malamisura – in linea con quanto rilevato a livello nazionale. Le nostre stime segnano per questo primo semestre una crescita dell’1,1%, la fine dello scorso anno eravamo al 3%. L’indebolimento ha caratterizzato un po’ tutti i settori seppure con intensità differenziata. Più significativo il rallentamento nel manifatturiero. Tengono a ritmi meno elevati le costruzioni e un un buon andamento,a anche se in indebolimento, anche nel comparto dei servizi”.

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