Nel 10° anniversario della scomparsa, il 5 dicembre 2013, l’Associazione Culturale Anassilaos, congiuntamente con la Biblioteca “Pietro De Nava”, giovedì 30 novembre presso la Sala Giuffrè della Villetta De Nava con inizio alle ore 16,45, renderà omaggio a Rodolfo Chirico, poeta e drammaturgo, che è stato tra i protagonisti della vita culturale nazionale e reggina, con una interpretazione “critica” della sua opera analizzata dalla professoressa Francesca Neri e da Daniela Scuncia e con la lettura di diverse poesie tratte dai suoi lavori più amati: Tre raccolte, Cresci nuova ogni ora, Io nasco ora disobbediente affidata a Giuseppe Mazzetti, Cinzia Messina, Carlo Ernesto Menga, Gabriella Scorza. “
“Dieci anni dopo la sua morte – scrive Daniela Scuncia- possiamo affrontare la sua opera alla luce del tempo trascorso e leggerla finalmente fuori dagli schemi che la città gli aveva imposto, fuori anche dalla sua dirompente personalità, ingombrante nel confronto con la banalità della vita di provincia. Occorre ripensare a Rodolfo Chirico e alla sua opera in modo completamente diverso, dandogli una voce contemporanea e lasciandola risuonare libera in quel messaggio eterno e perfetto di cui è capace solo la poesia quando è voce autentica. Come lo è la sua. Fondatore e Presidente di Amici del Piccolo Teatro prima del Teatro Calabria dopo, Rodolfo Chirico opera a Reggio Calabria fin dal 1970 e nel 1998 insegna arte drammatica come attraversamento e ricreazione di poesia e drammaturgia, curando le regie delle produzioni teatrali. Tra i sui testi vanno ricordati Il Professore, L’arcobaleno dei Titani, Punto e Virgola, Dove sei?, La scatola della Saggezza, Chi ha assassinato la Suora che “Gridava” il vangelo ,Poesia -Teatro per non recitare, Cenerentola con gli occhiali, Lenticchia, il dramma di un attore, alcuni dei quali sono stati realizzati a cura del Teatro Stabile della Calabria e del Teatro popolare di Roma da diversi registi tra i quali Alessandro Giupponi, Italo Annunziata, Adriana Innocenti, Riccardo Reim, Roberto Guicciardini. Ricordarlo nella sua opera non può esaurire il suo lascito.”
I tempi sono dunque maturi per rileggere i suoi testi con lo sguardo del presente per meglio delinearne la figura di artista di grande valore al quale nocque forse l’essere rimasto a Reggio come scrisse il critico letterario Aldo Maria Morace “nel caso di Rodolfo siamo in presenza di una sottovalutazione che deriva da una coesistenza nella stessa Città, probabilmente con l’essere voluto rimanere qui: cosa che gli ha nuociuto ovviamente in termini di valutazione della sua poesia che – altrimenti- avrebbe ben altra risonanza in campo nazionale. Siamo in presenza di un poeta autentico”. E Rodolfo Chirico ha deciso di restare e di votare la sua esistenza al teatro e di incarnare la sua poesia così come sottolineava Carmelina Sicari in una sua riflessione “Il teatro di Chirico … non può rientrare in schemi, in formule, in acquiescenti letture; deve collocarsi in uno spazio non diviso ma continuo, in tutt’unico, in cui la vita dilaga in esso ed esso in lei”.