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Da Fidapa e Le Muse messaggio contro Violenza sulle Donne

Fondi, Tribunale penale di RC e Corte d’Assise documenti esposti fino al 10 Dicembre presso Archivio di Stato

di Sebastiano Plutino

Domenica 26 novembre, in occasione della “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”  apertura straordinaria dell’Archivio di Stato di Reggio Calabria in via Casalotto.

 Un evento di grande importanza che ha visto impegnate ben due diverse realtà della città di Reggio Calabria con un’alta istituzione come l’Archivio di Stato le cui competenze consistono nella conservazione e sorveglianza del patrimonio archivistico e documentario di proprietà della Repubblica Italiana in un determinato territorio e nella sua accessibilità alla pubblica e gratuita consultazione. La manifestazione ha visto una proficua collaborazione tra la nota istituzione e la “Fidapa” sezione di Rc presieduta da Rosaria Livoti e dall’associazione culturale “Le Muse Laboratorio delle Arti e delle Lettere”.

Insieme ha dichiarato la direttrice dell’Archivio Angela Puleio si è pensato di dare titolo alla manifestazione “Tra memoria e realtà: il tempo dell’abuso”, occasione per fare conoscere alla cittadinanza tutta una serie di documenti tra gli anni ’20 e ’30, attinenti proprio al ruolo femminile ed alle varie dinamiche, anche legali collegati storicamente nella nostra città e provincia attinente al tema dei femminicidi e/o della violenza sulla donna. Come Archivio di Stato abbiamo scelto di fare una cernita tra i tanti casi di violenza trovati, concentrarci su due fondi, Tribunale penale di RC e Corte d’Assise, con un occhio puntato sull’iter giuridico e legislativo. Questo il lavoro svolto dalle dottoresse Minarda, Chiriatti, Falduto, Carneri, Praticò.

Nell’esposizione abbiamo dato spazio a varie forme di violenza, maltrattamenti in famiglia, lesioni e sfregi, femminicidio, istigazione al suicidio e quindi violenza psicologica, stupro ai danni di prostitute. Non vi nascondo che ognuna di noi ha fortemente empatizzato con questi casi, ecco perché, chiamando ognuna di loro col proprio nome di battesimo (per motivi deontologici abbiamo oscurato i cognomi)abbiamo pensato di dar loro voce attraverso i racconti delle loro storie, attraverso le loro parole e le loro testimonianze. La storia sicuramente è cambiata, sono migliorate tantissime cose, ma purtroppo la sostanza è rimasta uguale, e cioè che ancora tantissime donne sono vittime di violenza, che solo una rivoluzione culturale potrà frenare, una rivoluzione che insegni a non percepire più la donna come un oggetto, che si possiede, un oggetto per il proprio soddisfacimento, per i propri bisogni, un oggetto che quando non risponde più alle proprie esigenze si spezza, per cui quando l’oggetto non ubbidisce alle mie necessità lo spezzo.

Importante la presenza della Fidapa Federazione Donne Arti Professioni e Affari che, come ha ribadito la presidente Rosaria Livoti è un ennesimo passo in avanti della Fidapa sezione di Rc, che, dopo la collaborazione con Adisco Calabria con finalità scientifiche, passa ora ad una istituzione di alta cultura che conserva un patrimonio utile a capire ruoli e dinamiche della sopraffazione della donna nel tempo. Inoltre, ricorda la presidente, la Fidapa, in questo nuovo biennio, rinnova la sua identità, in un processo di cooperazione nei territori cambiando modalità attuativa, collaborando con realtà altre così come ricorda la presidente nazionale Concetta Corallo.

Esistono ha ribadito la Livoti varie forme di violenza: la violenza psicologica non riporta effetti fisici evidenti, come troviamo invece in quella fisica o in quella sessuale, ma i suoi effetti sono più difficili da riconoscere, sia per la vittima stessa che per un osservatore esterno. Talvolta, se questi comportamenti sono mossi nei confronti di una donna, purtroppo vengono ancora culturalmente accettati. La vittima di violenza è di solito considerata dall’aggressore come una persona priva di valori, un “mero oggetto” su cui investire per proprie insoddisfazioni personali portandola ad accogliere questi pensieri ed a convincersi della posizione sociale attribuitagli dal medesimo aggressore.

L’associazione culturaleLe Muse Laboratorio delle Arti e delle Lettere” di Reggio Calabria si è apprestata – ha ricordato il suo presidente Giuseppe Livoti –, a creare delle isole di pensiero, definite dal connubio di sculture, fotografie e pitture, esposte non insieme ma, vicino alle fonti documentali dell’archivio. Un itinerario, dentro gli ambienti espositivi rivisitati come luoghi deputati che daranno al pubblico la possibilità di leggere, vedere, riflettere. Gli artisti che hanno aderito sono: Cosimo Allera, Francesca Avenoso, Cristina Benedetto, Maria Branca, Pino Gattuso, Manuela Lugara, Santa Milardi, Maria Grazia Musolino, Antonio Nicolo’, Grazia Papalia, Francesca Perina, Gaetano Villegiante. 

La manifestazione ha visto la proiezione del cortometraggio “Il tuo amore” di Francesco Nucara realizzato nel 2011 che in un perfetto bianco e nero ha narrato un innamoramento negato, con ambientazione la nostra città, attraverso simbologie ed un alter ego sempre attuale e collegato al contingente. La testimonianza di Giuseppe Marino – avvocato e Referente Libera Contro le Mafie è stata importante e fondamentale per analizzare la contemporaneità. Libera ha detto Marino, è associazione che riunisce associazioni da 27 anni e nella nostra storia, Maria Chindamo è emblema del femminicidio. Le leggi ci sono, cambia la mentalità di chi opera all’interno dei processi. Occorre un impegno ed anche una ulteriore riforma normativa. Noi accompagniamo la donna alla denuncia anche se c’è paura, resistenza. Le istituzioni non devono mai sottovalutare il caso ed è necessario l’ascolto, noi le ascoltiamo, e le tuteliamo in questo percorso. Importante infine il ruolo di chi si fa portavoce, di chi raccoglie testimonianze delle situazioni di disagio e purtroppo. Una cosa negativa è data dal fatto che nel PNR non sono stati inseriti luoghi di aggregazione giovanile soprattutto nei paesi che ne hanno di bisogno, area della locride o tirrenica.

Il Laboratorio di Lettura di Clara Condello a fine evento è stato utile per un ulteriore momento di riflessione sull’importanza di una giornata, ricorrenza istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, tramite la risoluzione numero 54/134 del 17 dicembre 1999. La mostra documentale e di opere d’arte sarà visitabile in archivio fino al 10 dicembre dalle ore 8 alle ore 16 presso le sale espositive dell’archivio di via Casalotto.

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