Da Auschwitz a Gaza:
Cosa ci ha insegnato la storia?
Per un 27 gennaio all’insegna della consapevolezza!
Ricordiamo la tragedia dell’Olocausto con un occhio di riguardo al presente: durante il regime nazista furono sterminati oltre 6 milioni di ebrei nei campi di concentramento, la perversa ideologia a sostegno di una “razza superiore” e di uno “spazio vitale” da rivendicare ha dato origine a una delle più becere pagine di storia del XX secolo.
Ebbene per onorare e contestualizzare la memoria di tali atrocità, consapevoli dei nuovi fascismi e imperialismi che avanzano, non possiamo restare silenti dinnanzi a quello che si configura come il nuovo genocidio del XXI secolo ai danni del popolo palestinese.
Oltre 25.000 sono le vittime palestinesi dal 7 ottobre, di queste circa il 70% sono civili e ben 10.000 bambini risultano ad oggi uccisi sotto i bombardamenti del governo sionista e ultranazionalista di Netanyahu.
Le modalità di azione del governo israeliano presentano diverse analogie con la dottrina nazista: rivendicare uno “spazio vitale”, affermare la supremazia di un popolo questa volta con l’integralismo religioso (il sionismo), privare dei propri beni i popoli occupati, promuoverne l’uccisione indiscriminata (basti pensare alle continue incursioni mortali dei coloni), cancellare progressivamente la loro cultura di appartenenza (censura e revisionismo dei programmi scolastici, demolizione di scuole e luoghi della cultura palestinese).
Cosa ci ha insegnato la storia?
A esercitare la memoria con le nostre azioni, dunque non resteremo spettatori passivi del genocidio del popolo palestinese né accetteremo che una ricorrenza storica così importante venga sprecata per un mero esercizio di retorica limitato ai fatti dell’Olocausto.
Ne trarremo spunto per affrontare insieme a Moni Ovadia la Questione Palestinese e per interrogarci su cosa la storia ci abbia insegnato, a fronte di una tragedia che gli Stati occidentali sedicenti “democratici” si rifiutano di contrastare.
A testimonianza dell’impegno della sezione ANPI Ruggero Condò per la causa palestinese, ricordiamo l’adesione al manifesto Splai (Spazio Libero dall’Apartheid Israeliana).
Non vi è memoria del passato senza resistenza nel presente.