In occasione delle iniziative per la Giornata Mondiale del Malato, il 9 febbraio, la Cappella del Grande Ospedale Metropolitano “Bianchi Melacrino Morelli” di Reggio Calabria è stata protagonista di un evento che ha visto tutte le cappellanie ospedaliere d’Italia in collegamento tra loro.
Infatti, la Cappella del Presidio “Riuniti” del G.O.M. è stata indicata come una delle quattro animatrici della diretta streaming della celebrazione dall’Ufficio Pastorale della Salute: il Grande Ospedale Metropolitano Reggio Calabria, il Presidio Ospedaliero “G. F. Ingrassia” – Monreale (PA), il Centro di cure palliative pediatriche Bambino Gesù – sede di Passoscuro (RM) e la Clinica “Villa San Giusto” – Gorizia. Quattro luoghi per comporre l’abbraccio ai Curanti che prestano il loro servizio presso tutte le strutture sanitarie del Paese.
È stato Don Massimo Angelelli, Direttore Ufficio della Pastorale della Salute della CEI, ad introdurre la preghiera di ringraziamento a Dio per i curanti. Nel suo intervento, ha richiamato il senso delle loro fatiche e la dedizione con la quale ogni giorno si prendono cura dei malati e dei sofferenti. “È la stessa azione del buon samaritano che non gira lo sguardo altrove ma si ferma e professa la propria disponibilità all’ascolto e alla cura. Questo è il messaggio per la Giornata Mondiale del malato dove, Papa Francesco, fissa due principi: compassione e tenerezza che caratterizzano la relazione che il curante instaura con il malato”. E conclude: “perciò grazie per il vostro lavoro! Voi “toccate” l’animo più vulnerabile dell’umanità ecco perché, oggi chiediamo, attraverso la preghiera, che Dio vi dia forza, serenità e pace. Insieme a voi e per voi ci raccogliamo in preghiera”.
Mons. Giuseppe Baturi, Segretario Generale della CEI, facendo riferimento al messaggio del Santo Padre, ha sottolineato la dimensione della solitudine nella sofferenza e come nella relazione curante – malato abitino “i valori umani e cristiani che danno senso alla nostra esistenza”. Il suo intervento ha portato l’abbraccio della Chiesa italiana a tutti gli operatori sanitari.
I collegamenti sul canale YouTube si sono susseguiti in armonia e camici bianchi, azzurri e verdi hanno dato voce al Vangelo, al Messaggio di Papa Francesco e le testimonianze degli ammalati riaffermato la Verità di Gesù, “la cui presenza in mezzo a noi stabilisce il tempo dell’essenziale e della trascendenza. E, nella preghiera, i quattro luoghi diventano uno perché la preghiera non ha bandiere, non ha confini e raggiunge i cuori anche quelli più distanti” ha commentato Don Stefano Iacopino, Cappellano del G.O.M. e Direttore dell’Ufficio Salute della Diocesi di Reggio.
La proclamazione del Vangelo è stata curata dal Diacono Antonino Quaresima e dallo stesso Don Stefano, e ha portato una riflessione sull’accoglienza dell’altro. Ecco alcuni passaggi: “Gesù si mostra davvero medico delle anime e dei corpi. Prima di Lui la malattia era considerata connessa con il peccato, ma Gesù cambia prospettiva: alle persone ammalate non predica rassegnazione o di offrire a Dio la propria sofferenza, ma Gesù si piega sui corpi per curarli dando un senso nuovo al dolore umano. La malattia non più come punizione ma come redenzione”.
A chiudere il collegamento con la Cappella del G.O.M. è la testimonianza della Signora Maria Sollazzo che ha raccontato la vicinanza dei curanti nel corso della propria malattia e come queste relazioni abbiano contribuito a rendere sopportabili le sofferenze.
“Gesù viene deposto ma le strette di mano, i saluti e i ringraziamenti avvenuti fuori onda nella Cappella del G.O.M. ci dicono che Gesù riprende il proprio posto tra le corsie degli Ospedali grazie ai curanti” ha concluso Don Stefano Iacopino, che ha inteso infine ringraziare la Direzione e gli uffici amministrativi del G.O.M. per la presenza ed il servizio di assistenza tecnica per il collegamento nazionale.