“Le polemiche sulla mensa scolastica, emerse nell’ultimo consiglio comunale, sono il sintomo evidente di come si voglia sopperire alla pochezza dei contenuti mistificando fatti, realtà e circostanze anche su temi sensibili che toccano, da vicino, la quotidianità ed il benessere dei nostri figli. Bene ha fatto l’assessora Anna Briante a sbugiardare le parole in libertà di chi, pur di provare a recuperare la verginità politica perduta, non ha timore di strumentalizzare le difficoltà delle famiglie, spingere sul pedale di un’indignazione artefatta e vuota, appigliandosi ad ogni falsità possibile pur di attaccare il sindaco, i nostri assessori e tutta l’amministrazione, persino su una questione così delicata”. Così in una nota il gruppo comunale del Partito Democratico interviene sulla vicenda delle mense scolastiche affrontata durante l’ultima riunione del Consiglio comunale reggino.
“Tuttavia – scrive ancora il Pd – chi agisce in maniera tanto disinvolta e spregiudicata, sottovaluta il rischio di venir meno al ruolo di amministratore obiettivo e, soprattutto, intellettualmente onesto con i cittadini. Perché, l’aumento sul servizio mensa, che arriva ad un massimo di 0,80 centesimi, solo per i redditi più alti e sulla base delle dichiarazioni Isee, non fa altro che adeguarsi ad una normativa regionale riconoscendo, fra l’altro, una qualità più elevata del servizio così per come previsto dal bando dell’amministrazione comunale, particolarmente stringente proprio in relazione ai requisiti dei prodotti”.
“A differenza del passato – scrivono ancora i democratici – nelle aule mensa delle nostre scuole, oggi arrivano esclusivamente alimenti 100% Bio. Il biologico, dunque, viene pagato come fosse un qualunque prodotto convenzionale, persino applicando il massimo dell’aumento, soltanto a chi può permetterselo, di 0,80 cent a pasto. Capiamo, ma non condividiamo, come in tempi di autonomia differenziata qualcuno spinga per far pagare meno i contribuenti più ricchi a discapito delle fasce più deboli della popolazione. Una logica che respingiamo con forza e che irrobustisce la nostra contrarietà alla riforma del ministro leghista Calderoli e dei convertiti sulla via di Pontida”.
“Nella logica del nuovo servizio, poi, rientra una forte propensione alle politiche “green” nel rispetto totale e assoluto dell’ambiente. Basti pensare che i pasti si muovono su furgoni elettrici e che nessuna bottiglietta d’acqua viene fornita agli studenti e alle studentesse, considerata la presenza delle cassette d’acqua che il Comune ha fatto installare nelle proprie scuole per consentire un approvvigionamento libero dall’uso di plastiche. L’intera filiera, poi, è puntigliosamente seguita da un tecnologo alimentare che cura la tracciabilità e la rintracciabilità degli alimenti in base al regolamento Ue 178/2002”.
“Questi sono i fatti, le circostanze, le realtà che, volutamente, vengono travisate ed eluse da chi deve continuamente giustificare, agli occhi della città e dei cittadini, scelte che conducono verso clamorosi abbagli. Le nostre famiglie – conclude la nota del Pd – i nostri studenti e le nostre studentesse possono contare su un servizio all’avanguardia, sano e sicuro. Nelle nostre scuole, questo tipo di attività ha un’importanza fondamentale sotto il profilo dell’educazione alimentare, del rispetto etico e, soprattutto, della dignità e parità sociale. Strumentalizzare questi aspetti è davvero un colpo inferto al buonsenso ed all’intelligenza delle persone”.