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Palmi: UILPA denuncia il pignoramento degli Ufficio Esecuzioni

"Lo Stato ha vincolato l’unico conto corrente in uso all’Ufficio Esecuzioni del Tribunale di Palmi", denuncia Patrizia Foti, Segretario UILPA

di Sebastiano Plutino

Sembra una vicenda Kafkiana, ma purtroppo non lo è.

Lo Stato ha pignorato se stesso vincolando, di fatto, l’unico conto corrente in uso all’Ufficio Esecuzioni del Tribunale di Palmi e bloccando l’espletamento di tutte le attività istituzionali degli Ufficiali Giudiziari.

A dichiararlo è Patrizia Foti – Segretario Generale Territoriale della UILPA di Reggio Calabria.

La vicenda – prosegue Foti – riguarda un presunto debito imputato all’Ufficio Esecuzioni di Palmi, ma riconducibile a un soggetto terzo che nulla ha a che fare con l’ufficio in questione.

In pratica un errore a carico dell’UNEP e perseguito dall’Agenzia delle Entrate Riscossione su richiesta dell’INPS di Reggio Calabria.

Vani gli incontri, gli inviti, gli esposti e le richieste a tutti gli enti coinvolti, al fine di ottenere l’annullamento dell’atto esecutivo formalizzato che, tra l’altro, è stato conseguenza di gravissimi disservizi con il blocco totale delle attività giudiziarie penali, civili ed amministrative.

Ulteriore nocumento è patito anche dai lavoratori dell’ufficio, privati delle competenze stipendiali che confluiscono proprio sul rapporto bancario oggetto di pignoramento.

Insomma, lo Stato che si AUTOPIGNORA e impedisce a un suo ufficio anche il pagamento delle tasse che dovrebbero essere versate con cadenza mensile.

Nonostante le continue interlocuzioni – denuncia Foti – registriamo purtroppo il nulla di fatto visto che sia la Direzione Regionale che quella Nazionale Inps, a oggi, non hanno inteso correggere l’errore e annullare l’avventato provvedimento, in modo da porre riparo ai gravissimi danni procurati all’Ufficio UNEP di Palmi.

Il provvedimento irregolare ha di fatto delegittimato i lavoratori dell’ufficio esecuzioni che, quotidianamente operano in un territorio difficile e con un particolare tessuto sociale, tanto da essere costretti ad adire le vie legali a proprie spese al fine di tutelare la loro immagine e confermare la loro estraneità ai fatti.

Come sindacato abbiamo atteso fiduciosi una risoluzione bonaria della faccenda senza però trovare riscontro positivo nelle istituzioni.

Per questo motivo – conclude Foti – metteremo in campo tutte quelle azioni necessarie a tutelare i lavoratori per il rispetto della loro dignità e dei loro diritti.

 

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