Presentato alla Cittadella regionale di Catanzaro il Dossier di Legambiente “Comuni ricicloni“ che vede la Calabria, in base ai dati Arpacal e Ispra, con una percentuale di raccolta differenziata pari al 54,6%, contro una media nazionale del 65,2%, nella classifica italiana è terz’ultima, subito prima del Lazio e della Sicilia.
I comuni rifiuti free in Calabria sono 36. Tutti in provincia di Catanzaro, Cosenza e Vibo Valentia.
Al primo posto c’è Soveria Simeri, in provincia di Catanzaro, che ha raggiunto una percentuale di raccolta differenziata pari all’88,5% e produce solo 35,3 kg di secco residuo pro-capite per abitante all’anno.
Seguono sempre in provincia di Catanzaro, Tiriolo con 86,6% di raccolta differenziata e 42 kg di secco residuo e Frascineto, comune nel parco nazionale del Pollino in provincia di Cosenza, con 86,8% di raccolta differenziata e 42,9 kg di secco residuo.
La città capoluogo di provincia più virtuosa per la raccolta differenziata è Vibo con il 69,9% (+3%), seguita da Catanzaro con il 69,2% (-0,8%) e Cosenza con il 62,4% (+0,3%). Sulla classifica, che fa riferimento agli ultimi dati disponibili del 2022, incidono in modo negativo le performance delle città di Reggio che raggiunge solo il 18,1% (dato ancora inferiore rispetto agli anni precedenti dell’11%) e di Crotone con il 22% (+4,4%).
“La transizione ecologica in Calabria – ha spiegato Anna Parretta, presidente Legambiente Calabria – sta procedendo ma a ritmi troppo lenti. Abbiamo un incremento percentuale di 1,52 punti percentuali negli ultimi anni. Registriamo ancora una volta una fortissima disomogeneità territoriale. Delle punte di eccellenza si trovano in comuni come Soveria Simeri, Tiriolo e Frascineto, tutti comuni che alla percentuale altissima di raccolta differenziata sommano una percentuale molto bassa di secco residuo sotto i 75 kg ad abitante pro-capite annui”.
“I dati relativi alla raccolta differenziata dei Comuni calabresi diffusi quest’oggi alla Cittadella nel corso della sesta edizione dell’Ecoforum con la presentazione del report “Comuni ricicloni”, non corrispondono affatto alla realtà. Reggio Calabria non è al 18,1% di differenziata come gli autori del report affermano, ma a più del 41%. A certificarlo sono i dati dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale per il Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente, organismi scientifici nazionali che indicano, nonostante le difficoltà, dati di tutto rispetto per la nostra città”. E’ quanto afferma in una nota il Vicesindaco con delega all’Ambiente del Comune di Reggio Calabria Paolo Brunetti.
“Siamo consapevoli che la raccolta differenziata debba ancora crescere a Reggio Calabria – ha aggiunto Brunetti – ma ci stupisce l’assoluta disinformazione diffusa da certe associazioni che rischia di vanificare il lavoro fatto in questi anni. C’è da dire che la nostra città, la più grande e popolosa della Calabria, incontra certamente maggiori difficoltà nella gestione del circuito della differenziata rispetto a Comuni più piccoli e con una minore densità abitativa, ma il dato ufficiale del 41,2%, peraltro riferito al 2022 e probabilmente cresciuto nel 2023, costituisce un segnale certamente incoraggiante, che deve farci comprendere la necessità di aumentare le quantità di rifiuti differenziati”.
“Non ci convincono affatto le modalità con le quali gli organizzatori dell’Ecoforum abbiano diffuso pubblicamente dati completamente errati. Per quanto ne sappiamo – aggiunge il Vicesindaco – le percentuali di tanti comuni calabresi, diffuse durante la conferenza stampa odierna, sono state completamente erronee. Grave – ha concluso – che un istituto che dovrebbe incoraggiare i Comuni nella pratica della raccolta differenziata diffonda dati così macroscopicamente imprecisi”.