Domani, sulle varie piattaforme Social Network presenti nella rete, sarà disponibile la conversazione, organizzata dal Circolo Culturale “L’Agorà” sul tema “Tracce d’Oriente: prime testimonianze di reggini nella Cina imperiale del novecento”.
Si tratta di un’indagine, condotta da Gianni Aiello (Presidente del sodalizio organizzatore) derivante dalla consultazione di alcuni documenti storici su tale tema. A seguito della “guerra dei Boxer”, che si concluse con una nuova sconfitta della Cina, il Regno d’Italia ottenne una sequenza di insediamenti territoriali, l’utilizzo di una serie di distretti commerciali internazionali come quello di Shanghai, un quartiere commerciale sia a Pechino che in altre città, lo scalo portuale di Taku. La presenza italiana, oltre che dai civili, era costituita anche da militari. Nel 1935 la concessione italiana raggiunse una popolazione di 6.261 persone: circa 110 italiani residenti, oltre a diverse centinaia di italiani che vi avevano sedi commerciali. Nella comunità italiana residente sul territorio cinese, vi erano anche dei reggini, come attestato da alcuni documenti ritrovati, dopo pazienti e complesse ricerche, da parte di Gianni Aiello (Presidente del Circolo Culturale “L’Agorà”. Tale scoperta riveste una notevole importanza, in quanto, in un territorio lontano vi è la testimonianza di alcuni nostri concittadini nella Cina imperiale del novecento. Queste alcune delle cifre che sono emerse nel corso della conversazione organizzata dal Circolo Culturale “L’Agorà”. Tenuto conto dei protocolli di sicurezza anti-contagio e dei risultati altalenanti della pandemia di COVID 19 e nel rispetto delle norme del DPCM del 24 ottobre 2020 la conversazione sarà disponibile, sulle varie piattaforme Social Network presenti nella rete, a far data da Venerdì 29 Marzo.