E’ stato con Andy Warhol, Roy Lichtenstein, Keith Haring ma anche con Mimmo Rotella e Tano Festa, uno dei protagonisti della Pop Art, il movimento che, nella metà del secolo scorso, segnò un nuovo corso dell’esperienza artistica occidentale, con lo “sdoganamento'” della cultura popolare e di massa nelle arti visive.
A Mario Schifano (Homs -Libia, 1934 – Roma, 1998), pittore e regista considerato forse il principale esponente della corrente che ruppe gli schemi tradizionali delle belle arti, e alla sua intensa produzione serigrafica è dedicata a Catanzaro, negli spazi espositivi della Galleria d’arte Verduci, la mostra “Monkey Man- Omaggio a Mario Schifano”, dal nomignolo “Uomo scimmia” che, confidenzialmente, gli affibbiarono i Rolling Stones, suoi grandi amici, in un celebre brano inciso dal gruppo britannico nel 1969.
Personalità eclettica e poliedrica, autentico pioniere della contaminazione tra pittura, musica, cinema, fotografia e video (fu il primo ad utilizzare anche il computer), Schifano, attorno ai primi anni ’90, realizzò una serie di serigrafie avvalendosi di questa particolare tecnica per esplorare nuovi linguaggi visivi e nuove tematiche.