Il 22 aprile, presso l‘Auditorium Comunale di Polistena, è andato in scena “Fashion Victims. L’insostenibile realtà del fashion”, pièce tetrale dedicata al disastroso impatto ambientale della fast fashion.
L’opera, a cura del Teatro del Buratto, testo, video e regia di Davide Del Grosso, è interpretata dallo stesso Del Grosso e da Marta Mungo, con scene di Caterina Berta e luci di Marco Zennaro.
La matinée di Polistena ha visto come pubblico anche una nutrita rappresentanza degli studenti dell’Einaudi-Alvaro, istituto di istruzione superiore di Palmi diretto dalla prof.ssa Eva Raffaella Nicolò.
Ricordiamo che il rapporto tra moda, sostenibilità e consumismo è stato tra i temi portanti di un percorso per le competenze trasversali e l’orientamento pensato per le quarte dell’indirizzo Scienze Umane dell’Alvaro: l’attività di orientamento, focalizzata sulla psicologia applicata alla moda, è stata curata dalla dott.ssa Laura Calabrò nel mese di marzo.
L’industria del tessile produce da sola più CO2 del trasporto ferroviario, marittimo e aereo messi insieme, nonostante alcuni esempi virtuosi di moda ecologicamente consapevole.
Il sistema della fast fashion è infatti diventato insostenibile, in termini di sfruttamento di risorse, di sistemi di produzione e di modelli di consumo.
che sfrutta persone e risorse ambientali e che sta finalmente mostrando i suoi limiti.
“Fashion Victims”, attraverso il potente mezzo espressivo del teatro, intende mostrare le contraddizioni della fast fashion attraverso le due figure complementari di una ragazza e un ragazzo, volti rispettivamente dell’Occidente consumistico e dei Sud del mondo sfruttati e depredati.
L’interpretazione di Del Grosso e Mungo ha commosso e fatto riflettere la platea di studenti e docenti. Gli allievi hanno avuto modo di ringraziare la compagnia teatrale alla fine dello spettacolo e di prendere parte al vivace dibattito successivo alla rappresentazione.