“Vi ringrazio vivamente per quanto avete fatto e state continuando a fare nella difesa dell’identità albanese. Ci state insegnando, più di chiunque altro, come si difendono, si tutelano e, soprattutto, si sviluppano, la lingua, le nostre tradizioni e la nostra cultura. Continuate ad andare avanti così”.
Lo ha detto il presidente della Repubblica d’Albania, Bajran Begaj nel corso della sua visita, la prima di un Capo di Stato albanese nel piccolo comune del Cosentino di origini arberesh. Il presidente Begaj è stato accolto dal sindaco, Gennaro Capparelli, dall’intera amministrazione e dalla comunità di Acquaformosa. “L’intesa instaurata con la Regione Calabria – ha detto il presidente albanese – è più che ottima a tutti i livelli. Il nostro obiettivo è quello di intensificare tutti i rapporti e, in special modo, quelli culturali”.
“Oggi per la nostra comunità – ha detto il sindaco di Acquaformosa, Gennaro Capparelli – è una giornata speciale perché per la prima volta ospitiamo il presidente della Repubblica dell’Albania. Questa visita, cosi come le altre visite che ci sono state negli altri comuni arberesh, sta a significare il legame fortissimo che ancora lega la nostra madrepatria, l’Albania, con tutte le comunità arberesh. Ci aiutano sicuramente queste visite a mantenere sempre più vivi gli usi, i costumi e anche la lingua arbëresh”.
“Al presidente Begaj ho chiesto – ha aggiunto Capparelli – di starci vicino, di aiutarci nelle nostre problematiche. Ho chieso al presidente di mettere sul piatto della bilancia, quando si troverà a trattare alcune questioni con il governo italiano, il riconoscimento della tutela delle minoranze arbëresh”. Anche per la presidente della Pro Loco di Acquaformosa, Sara Cordoano, la giornata di oggi è stata “una giornata storica che dimostra il legame tra le comunità arbereshe e l’Albania”.
Presidente Albania incontra Monsignor Eparca, Oliverio: “Dialogo religioso è valore”
“Il dialogo religioso e il dialogo interreligioso in Albania è uno dei massimi valori, uno dei più importanti che noi abbiamo. Un valore che va promosso, conservato e tramandato”.
Lo ha detto il presidente della Repubblica d’Albania, Bajram Begaj, in occasione dell’incontro che avuto con l’Eparca di Lungro, monsignor Donato Oliverio.
All’incontro, nella sede della Chiesa bizantina cattolica in Italia, ha partecipato anche l’assessore regionale Gianluca Gallo.
“Siete arrivati in Italia – ha aggiunto Begaj – e avete trovato una seconda Patria, ma avete portato qui anche dei valori straordinari della nostra identità nazionale, la lingua arbereshe che avete difeso e tutelato, l’avete ereditata e l’avete tramandata. E’ straordinario sentire parlare, cantare e ballare in albanese non solo gli anziani ma anche le giovani generazioni. In collaborazione con la Fondazione Arberesh, guidata da Ernesto Madeo, e con la Regione Calabria presieduta da Roberto Occhiuto, abbiamo avviato un progetto per la promozione di questi valori, per rendere possibile che i sacrifici dei nostri antenati possano essere tramandati in futuro ai nostri figli”.
“La ringrazio – ha detto ancora il capo di Stato albanese rivolgendosi all’Eparca – per i continui messaggi che trasmette, messaggi che sono estremamente importanti sulla pace, sulla famiglia, sulla convivenza”.
“Presidente lei oggi ha portato con sé qui – ha detto mons. Oliverio – l’intero popolo fratello dell’Albania, al quale ci sentiamo legati da secoli. Lei guida oggi, con autorevolezza e saggezza, il popolo dell’Albania verso una libertà più piena, un progresso più diffuso e verso un’attenzione maggiore nei confronti della nostra Arberia in Italia. Questa nostra Arberia di rito bizantino in Calabria rappresenta la diaspora più antica del popolo albanese, ed è una diaspora viva, operosa e rigogliosa grazie al popolo e al clero bizantino di questa eparchia che ha saputo tenere sempre saldo il suo spirito di appartenenza e la sua fedeltà nei riguardi della lingua e della cultura albanese del rito bizantino tramandati dai nostri padri. L’ Eparchia di Lungro rappresenta un popolo di circa 50mila fedeli arbereshe che dal 1968, in maniera ufficiale, cantano e pregano, nelle nostre chiese, in lingua albanese”.
Presidente Albania visita chiesa bizantina tappezzata di mosaici
“E’ una chiesa estremamente rara, tutta fatta di mosaici. Vorrei ringraziare il maestro, l’artista che, con tanta dedizione, è riuscito a realizzare questa meraviglia”. Lo ha detto il presidente della Repubblica d’Albania, Bajran Begaj, al termine della sua visita nella chiesa di San Giovanni Battista di Acquaformosa, comune arbereshe in provincia di Cosenza.
“Ovviamente, quanto gli arbereshe hanno lasciato la loro Patria – ha aggiunto Begaj – avevano anche bisogno di nutrirsi anche di spiritualità. Sono arrivati qui, hanno costruito questa chiesa e l’hanno mantenuta fino ad ora. Ringrazio tantissimo quanti contribuiscono alla manutenzione di questa chiesa. E’ un valore raro, inestimabile”.
“L’edificio – ha spiegato il parroco, papas Raffaele De Angelis – quasi per l’80% tappezzata dai mosaici che sono stati commissionati dall’allora parroco, padre Vincenzo Matrangolo (1913 – 2004), e sono stati eseguiti da un mosaicista del posto.
Ovviamente colpisce perché questa chiesa essendo quasi interamente mosaicata è, come tutte le chiese bizantine, un vero tesoro di arte ed è anche un tesoro di fede. Queste immagini – ha aggiunto il sacerdote – la impreziosiscono e la rendono ancora più maestosa rispetto a quello che è già di per sé una chiesa bizantina. Quello che viene rappresentato dai mosaici sono, a parte le scene obbligatorie presenti in ogni chiesa riferite all’antico testamento, con i racconti della creazione dell’uomo, della donna e del mondo e poi altre, tra le principali, del nuovo testamento, tra cui l’Annunciazione, l’entrata in Gerusalemme, la Morte e la Resurrezione del Signore, il Battesimo e la Nascita.
Come mosaici più recenti abbiamo il mosaico dell’Esaltazione, della Croce, dell’Ascensione e della Pentecoste. Questa chiesa risulta, come tutte le chiese bizantine risulta così come una vera e propria catechesi per immagini, una Bibbia a colori in modo che il fedele che un tempo non sapeva leggere attraverso queste immagini potesse conoscere l’opera di salvezza che il Signore ha fatto per ognuno di noi”.