“Un emendamento del deputato Iezzi al ddl sicurezza prevede che le pene per criminali e delinquenti che si permettono di bloccare i lavori pubblici di una grande opera strategica utilizzando la violenza nei confronti delle forze dell’ordine e dei lavoratori dei cantieri vengano aumentate. Si tratta di una legge sacrosanta, che è già in vigore in tutte le grandi democrazie occidentali dagli USA di Biden alla Francia di Macron, dalla Spagna di Sanchez alla Germania di Scholz. E invece in Italia la sinistra si scandalizza come se fosse un provvedimento anti democratico”. Lo afferma, in una nota, il Comitato Ponte Subito.
“Tutelare i cantieri delle opere pubbliche – aggiunge il Comitato – è invece la base della democrazia. Proprio a Reggio Calabria nei giorni scorsi è stato incendiato il cantiere di un campo da calcio e il Sindaco del Pd, Falcomatà, ha chiesto maggiori tutele e controlli per le opere pubbliche. Se l’emendamento Iezzi fosse già approvato, ci sarebbe un maggior deterrente per questi gesti vili e i colpevoli verrebbero puniti più severamente. Perché, quindi, la sinistra combatte una norma di buon senso, di civiltà, di legalità e di democrazia, che in alcun caso mette a rischio il sacrosanto diritto di manifestare pacificamente? Perché il Sindaco di Villa San Giovanni, Giusi Caminiti, si scandalizza per un emendamento così scontato per un Paese civile e democratico? Come mai Pd e Movimento 5 Stelle stanno lanciando strali di denuncia su questa legge così banale? Intendono forse fomentare o alimentare una tale contrapposizione al Ponte da scatenare violenze volte a bloccare i cantieri, come hanno già fatto per la TAV in Val di Susa? Il punto è come mai in Italia nel 2024 non ci siano ancora norme adeguate a contrastare e prevenire le violenze dei facinorosi che in modo illegale si oppongono alla democrazia nel Paese, come accade in tutti gli altri Paesi democratici dove se qualcuno prova a bloccare un cantiere pubblico viene portato via con l’esercito”.
Il Comitato Ponte Subito prosegue: “questo emendamento tutela le forze dell’ordine, i lavoratori e scoraggia qualsiasi criminale ad agire in modo delinquenziale utilizzando la violenza per imporre le proprie convinzioni contro la maggioranza dei cittadini. Se un’opera pubblica si deve fare o meno lo decidono i governi eletti dal popolo. Il governo Meloni è stato sostenuto da una grande maggioranza di elettori, anche e soprattutto in Calabria e Sicilia, consapevoli che la realizzazione del Ponte fosse un tassello fondamentale del programma elettorale della coalizione di centrodestra. Tutti i partiti No Ponte, invece, sono stati sconfitti sonoramente. La minoranza non può che adeguarsi al volere della maggioranza. Il Ponte sullo Stretto, inoltre, è opera strategica per l’interesse Nazionale secondo una legge dello Stato promulgata dal Presidente Mattarella e pubblicata in Gazzetta Ufficiale oltre un anno fa. Ecco perché contestare la realizzazione del Ponte è già di per sé un atto di illegalità. Si può discutere del come, dei dettagli tecnici, ma il Ponte si deve fare per legge dello Stato: è l’unica grande opera che può determinare la crescita e lo sviluppo del Sud dopo decenni di arretratezza, povertà, emarginazione e assistenzialismo da parte dello Stato. È il più grande investimento pubblico nella storia dell’Italia unita al Sud Italia e ci sono meridionali che hanno anche il coraggio di opporsi?”.
“Bene ha fatto – conclude la nota del Comitato – il senatore messinese Germanà a denunciare Bonelli, affinché si interrompa la spirale di bufale, fake news e disinformazione che sta alimentando confusione, paura infondata, allarmismo e odio sociale proprio da parte di quella sinistra sempre pronta a parlare di complottismo e negazionismo quando chicchessia su qualsiasi argomento a loro caro mette in dubbio le conoscenze acquisite dalla scienza. E sul Ponte è la scienza a dire che si può fare, a dimostrare la bontà del progetto realizzato dagli esperti più titolati al mondo: la popolazione non può essere deviata per meri interessi di ideologia e battaglia politica”.