Un’iniziativa significativa per avvicinare ancora di più la gente comune alla Costituzione ed al suo messaggio di unità e fratellanza: i 139 articoli della Legge fondamentale dello Stato sono stati tradotti nei dialetti dei capoluoghi di regione del nostro Paese ed in due lingue di minoranza, perché tali sono considerate a livello normativo, il sardo ed il friulano, raccolti in un volume, pubblicato dall’Editoriale Anicia, che si caratterizza per curiosità e spunti di riflessione.
Il libro è a cura di Vito Tenore, presidente di Sezione della Corte dei Conti in servizio nella Sezione giurisdizionale della Lombardia, che si è avvalso della collaborazione di 22 colleghi in servizio nelle varie sedi regionali. Insieme a loro un ruolo fondamentale per la traduzione degli articoli della Costituzione è stato svolto da un gruppo di appassionati ed esperti in lingue e dialetti regionali.
Nel volume sono pubblicati anche due QR-code che consentono l’ascolto della Costituzione in lingua italiana e in una versione multidialettale.
“Abbiamo voluto declinare la Costituzione, salvaguardandone l’unicità – spiega Vito Tenore – e l’abbiamo adattata alla musicalità che c’è dietro ogni dialetto ed ogni lingua di minoranza. Un’operazione che ha consentito di recuperare tante peculiarità del territorio e che ha avuto anche lo scopo di avvicinare la nostra meravigliosa Costituzione a fasce di popolazione culturalmente meno attrezzate. Abbiamo intenzione di proporre il volume anche nelle scuole per coinvolgere i nostri ragazzi. Magari il dialetto può aiutare a comprendere meglio e rendere più appetibili alcuni passaggi tecnici della Carta. Un messaggio che serve anche a sottolineare l’unità del nostro Paese sancita proprio dalla Costituzione. La lettura di questo volume permetterà anche di poter disporre di una sorta di menù degustazione di tutti i dialetti dei capoluoghi di regione. Si tratta quindi anche di una formidabile occasione per potere conoscere ed apprezzare questa grande ricchezza italiana”.
Una copia del volume è stata inviata, in occasione della festività del 2 giugno, al presidente della Repubblica e alla presidente del Consiglio. “Se loro vorranno – dice il giudice Tenore – saremo ben lieti di potere discutere di questa particolare chiave analitica della nostra Costituzione”.
“Deve essere chiaro – dice ancora Tenore – che lo scopo di questa pubblicazione non è quello di raggiungere un obiettivo di frazionamento regionalistico e di esaltazione delle peculiarità linguistiche locali. Abbiamo voluto perseguire, al contrario, una più compiuta conoscenza della bellezza e dell’unicità della nostra Carta costituzionale attraverso una suggestiva ed evocativa lettura in chiave territoriale. Ed a questa finalità se ne affianca una seconda: valorizzare la straordinaria capacità delle lingue di minoranza e dei dialetti di esaltare le caratteristiche storico-culturali dei popoli che li parlano, ma anche e soprattutto rendere più plasticamente concetti che possono apparire sovente complessi in italiano puro”.