Ci sono anche il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, del Partito Democratico, ed il capogruppo di Fratelli d’Italia nel Consiglio regionale, Giuseppe Neri, tra gli indagati dell’inchiesta dell’operazione “Ducale” che stamattina ha portato all’esecuzione di 14 misure cautelari.
Tra gli indagati figura inoltre il consigliere comunale di Reggio Calabria Francesco Sera, del Pd.
L’ipotesi di reato a carico di Falcomatà, Neri e Sera è scambio elettorale politico-mafioso. Per gli ultimi 2, la Dda di Reggio aveva chiesto l’arresto, ma il Gip non ha accolto la richiesta.
Nessuna richiesta, invece, era stata fatta per Falcomatà. Per il sindaco Falcomatà la Dda non ha avanzato al Gip distrettuale, Vincenzo Quaranta, richiesta di arresto in quanto non ha ritenuto “compiutamente integrati tutti i presupposti legittimanti la misura cautelare”.
L’inchiesta é stata condotta dal Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, Giovanni Bombardieri, dagli aggiunti Stefano Musolino e Walter Ignazitto e dal sostituto procuratore Salvatore Rossello.
Dall’inchiesta é emerso che é uno degli arrestati per i quali sono stati disposti i domiciliari, Daniel Barillà, genero di Domenico Araniti, indicato come esponente apicale dell’omonima cosca, avrebbe alterato le operazioni di voto nelle tornate elettorali del 2020, quando si è votato per le elezioni regionali e comunali di Reggio e del 2021, anno in cui sono state ripetute le consultazioni regionali dopo la morte prematura della presidente Jole Santelli.
In particolare, Barillà si sarebbe procurato le schede elettorali di cittadini impossibilitati a recarsi al seggio e, con la complicità di scrutatori compiacenti, gli avrebbe fatto esprimere il voto per Giuseppe Neri e Giuseppe Sera. Un “favore” che, secondo la Dda, avrebbe consentito a Barillà di ottenere da Neri e Sera nomine in enti pubblici come professionista esterno.
Falcomatà: “Chiarirò nelle sedi opportune”
“Questa mattina ho appreso di essere indagato in un’inchiesta della Procura di Reggio Calabria. È una vicenda che, come sempre è accaduto in tutte le situazioni giudiziarie che ho dovuto affrontare in questi anni, chiarirò nelle sedi opportune, pienamente rispettoso dell’attività della magistratura, per la quale nutro piena fiducia”, commenta così il Sindaco Falcomatà il coinvolgimento nell’operazione “Ducale” che lo vede iscritto nel registro degli indagati.
“Chi mi conosce – aggiunge – sa che ho sempre svolto il mio ruolo in piena onestà, tenendo fede al principio della legalità come bussola del mio agire politico ed amministrativo. Ed in questo senso intendo continuare ad operare con serenità nell’interesse della città, nella piena consapevolezza di quanto importante sia l’attività repressiva nei confronti delle cosche di ‘ndrangheta, portata avanti dalla magistratura, che vedrà sempre nelle istituzioni territoriali che mi onoro di rappresentare uno strenuo ed integerrimo alleato”.