ll pubblico ministero della Dda di Catanzaro Paolo Sirleo, nel corso dell’udienza preliminare del procedimento “Scirocco”, incentrato sulla presunta illecita gestione dei depuratori dislocati sull’intero territorio regionale, ha chiesto il rinvio a giudizio di tutti e 28 gli imputati e di cinque società coinvolte nell’indagine.
Al centro dell’inchiesta ci sono le società del gruppo Minieri – amministrate da Mario Minieri e dai figli Giuseppe e Saverio Minieri – che avevano in appalto la gestione dei depuratori.
Associazione per delinquere al fine di commettere reati contro l’ambiente e la pubblica amministrazione, frode nelle pubbliche forniture, inquinamento ambientale, traffico illecito di rifiuti, tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso, sono le accuse contestate, a vario titolo, agli imputati.
Implicati in questa indagine vi sono sia dipendenti del gruppo, impiegati nei vari impianti di depurazione, che pubblici funzionari, responsabili dell’ufficio tecnico nei comuni di Belvedere Marittimo e Falconara Albanese.
Sono accusati, insieme a Mario Minieri, di avere commesso frode nell’esecuzione dei contratti di affidamento del servizio di gestione dei depuratori, liquidando somme per prestazioni che risultavano, per contratto, a carico della società da rappresentata da Minieri.