Uno dei superstiti del naufragio del 17 giugno, a 120 miglia dalle coste roccellesi, è stato sottoposto a fermo dalla Polizia per omicidio.
Dalle indagini della Squadra mobile di Reggio Calabria e del Commissariato di Siderno con la collaborazione della Sezione operativa navale della Guardia di finanza di Roccella Ionica, sarebbe emerso che l’uomo, mentre la barca a vela era già alla deriva, avrebbe sfogato la sua violenza su una ragazza irachena di 16 anni, figlia di un’altra superstite, fino a provocarne la morte per soffocamento.
Il fermo è stato emesso dalla Procura di Locri ed è stato convalidato dal gip che ha disposto la detenzione in carcere.