Amare l’Aspromonte, mediante la sua Tutela ed il Rispetto, ricordando che dalla Natura l’uomo non può prescindere e ne è ospite.
Questo il messaggio e l’auspicio lanciato da Carmelo Idone, membro dei Cai Reggio Calabria (ente pubblico nazionale seddiviso in sezioni) da novembre 2021 e referente del gruppo Giovani. Un messaggio che assume particolare rilevanza se lanciato nel periodo estivo alle nostre latitudini, considerata la piaga sociale che afflige e distrugge i nostri boschi ogni anno, Aspromonte compreso: l’emergenza incendi.
Una passione per la montagna avuta da sempre, ma che per Carmelo si è consolidata durante la pandemia, quel periodo molto difficile per chiunque che ha stravolto i modi di vivere e relazionarsi di ciascuno. Proprio in quel momento particolare in cui, per precauzione sanitaria, era vietato lo stretto contatto tra le persone, ecco che quella di immergersi nella Natura per lui è stata un’esigenza irrefrenabile. Ed in appena tre anni ha già raggiunto molti traguardi: oltre ad essere referente del Gruppo Cai Giovani cittadino ed avere partecipato a due campi, nell’ottobre 2022 in Toscana e nell’aprile 2023 sulle Dolomiti. Ma l’esperienza a cui è più legato, quella più importante nella sua breve, ma già ricca di appassionato escursionista è la traversata Bova Reggio compiuta il 7 giugno scorso, la forte esperienza di partire a piedi da un borgo a piedi, incamminandosi per arrivare nella città in cui viviamo, la nostra Reggio. 18 ore interrotte di percorso, salvo le soste necessarie.
Fatto tesoro e coscienza di queste esperienze, è tempo della responsabilità che in lui riaffiora forte in questo periodo estivo, considerata la consueta devastazione annuale dei nostri boschi causata dagli incendi.
Da qui l’esigenza di lanciare il messaggio del Rispetto di chi vive l’Aspromonte, attraverso l’educazione degli escursionisti. Solo mediante la Cultura civica a loro trasmessa, a suo avviso, si potrà porre argine, limitare ed in futuro
estirpare questo fenomeno che potremmo definire, come minimo, di inciviltà. Questo uno dei primi obiettivi del Cai Rc ed il fine del suo impegno all’interno del Gruppo Giovani.
Rispetto verso la Bellezza. Che può essere resa più efficace tramite la presenza di Enti come il suo a vigilare sul territorio montano per non cancellare l’inquantificabile biodiversità, unica al mondo, presente in Aspromonte, perchè, come già detto, senza boschi è impossibile la vita umana; per non distruggere l’habitat di molte specie animali, per non cancellare un ambiente che per moltissima gente significa passione, in cui si possono compiere “imprese” come la sua traversata Reggio Bova, per contrastare lo spopolamento delle popolazioni dei paesini delle comunità montane, già sempre più abbandonati per l’emigrazione nelle città.Emozionante, racconta, l’empatia e l’affiatamento con cui gli abitanti dei paesi lo accolgono nei luoghi aspromontani in cui con i suoi gruppi compie le escursioni.
Un monito di speranza civica che spera non resti inascoltato e marca con il racconto dell’esperienza della sua traversata Reggio Bova: Nel pensare, pianificare e compiere la traversata Bova – Reggio sono stato motivato dalla bellezza della nostra montagna, dalla voglia di viverla intensamente e raccontarla, per poter ispirare e coinvolgere per alimentare ulteriormente il grande movimento di frequentatori consapevoli dell’ambiente montano.
Un unico grande itinerario, nato dall’unione di diversi percorsi (su tutti il Sentiero 102, Bova – Delianuova, ed una tappa del Sentiero Italia, Gambarie – Reggio) da percorrere in un giorno: Bova, Fiumara Amendolea, Roghudi, Monte Cavallo, Pesdavoli, Materazzelli, Nardello, Monte Basilicò, Campi di Reggio, Passo della Serra, Bivio Ortì, Collina di Pentimele, Reggio.
Un percorso lungo circa 64km con notevoli dislivelli e diverse tipologie di fondo che in passato, in tutto o in parte, veniva utilizzato anche dai nostri antenati per spostarsi nelle aree interne, una volta certamente più vivaci, frequentate e curate.
Proprio la scarsa frequentazione e cura dei tempi moderni vocati alla produzione intensiva ed all’arricchimento materiale sono quei fattori di rischio che espongono l’Aspromonte alla distruzione degli incendi per mano di chi tradisce l’amore della montagna che ci dona la Vita per un pugno di nulla.
Un giorno potremmo rimpiangere il non aver fatto abbastanza per salvare un singolo albero, poter essere oggi interpreti e custodi itineranti di questa grande bellezza è una seria opportunità di rinascita (interiore e collettiva) e di sviluppo realmente sostenibile (economicamente, socialmente ed ambientalmente).
Vi aspetto in montagna con guide, associazioni ed escursionisti esperti per poterla frequentare e conoscere per godere appieno della sua rigenerante grandezza, fonte di infinita ricchezza.
(Nelle Bova, Fiumara Amendolea, Roghudi, Monte Cavallo, Pesdavoli, rinnovazione, dopo l’ultimo devastante incendio del 2021, Panorama sulla Diga del Menta, Campi di Reggio, Collina di Pentimele, Lungomare Falcomatà)