“La prima gli aumenti delle aliquote. seppur minimi, sono direttamente proporzionali agli aumenti delle tariffe definiti dalla Regione Calabria. Si tratta quindi di un adeguamento ad un aumento determinato dal centrodestra regionale, la stessa parte politica che a Reggio Calabria si scaglia contro la governance comunale all’insegna del populismo, tentando di agitare le acque ed offuscare la percezione dei cittadini. Il secondo aspetto, non meno importante, riguarda il costo dei conferimenti in discarica. Mentre in passato con la gestione del ciclo dei rifiuti da parte della Città Metropolitana, al Comune di Reggio Calabria era consentito lo scarico negli impianti di conferimento più prossimi al territorio reggino, adesso la gestione regionale ha completamente ribaltato il sistema, dirottando i conferimenti del nostro Comune su territori ben più lontani, nella parte nord della Calabria, determinando in questo modo un aumento dei costi ed un rallentamento nei conferimenti”, afferma Bunetti.
“Basterebbero questi due aspetti a spiegare il lieve aumento determinato nel nostro Comune per questa annualità, nella quale però, è utile ricordare, l’Amministrazione comunale per la prima volta dopo più di un decennio, è riuscita a determinare una sensibile riduzione della Tari, nei confronti delle famiglie più disagiate, grazie all’avviso pubblico per contributi economici straordinari sulla Tari 2024, che si è concluso appena tre settimane fa. Dispiace che il Consigliere comunale e chi ne ha parlato sulla stampa locale non abbiano avuto modo di ammettere l’importanza di questa storica prima riduzione dell’imposta, dopo un decennio di assoluta ingessatura delle finanze municipali. Certo è che se durante l’ultima seduta del Consiglio comunale, l’esponente della Lega nord avesse avuto il coraggio di rimanere in aula, invece di fuggire via insieme a qualcun altro dei suoi accoliti, avrebbe scoperto non solo che il Comune quest’anno ha applicato le riduzioni già annunciate, ma anche che i motivi del lieve aumento dell’aliquota sono da ricercare non certo al Cedir, ma alla cittadella di Catanzaro, dove la Lega nord governa insieme a Forza Italia penalizzando, guarda caso, proprio i territori che più degli altri hanno fronteggiato crisi e problemi sulla gestione del circuito regionale dei rifiuti”, continua la nota del Vicesindaco Brunetti.
“Da ricordare infine al consigliere leghista che il suo partito è stato ed è il peggiore nemico del nostro territorio, protagonista della legge sull’autonomia differenziata che riduce i trasferimenti proprio ai territori più fragili ed al sud in particolare, di fatto penalizzando l’intero comparto dei servizi, compreso quello del servizio di igiene urbana. Se qualche reggino dovesse trovare quest’anno un aumento di qualche euro sulla bolletta Tari non avrebbe quindi che da citofonare a chi, nel chiaro intento di nascondere le gravi ed evidenti responsabilità della propria parte politica che ha deciso gli aumenti a livello regionale, si affretta a puntare il dito contro un’Amministrazione comunale che nell’ultimo decennio, nonostante gli sfaceli delle precedenti gestioni, è riuscita a mettere ordine nel comparto dei rifiuti, proponendo quest’anno per la prima volta anche un avviso che a Reggio Calabria ha prodotto sensibili riduzioni per le famiglie meno abbienti”, conclude la nota di Brunetti.
Aumento Tari a Reggio, Consigliere Neri attacca: “E una scelta politica di Comune e Città Metropolitana. L’amministrazione dica la verità. “
Il Consigliere Comunale, avv. Armando Neri, attacca il Vicesindaco Brunetti sull’aumento delle tariffe della Tari, sostenendo sia una scelta del Comune e di Metrocity: “Per fortuna i numeri sono oggettivi. E dimostrano che, al netto delle fantasiose ricostruzioni amministrative e contabili del Vicesindaco e di altri Consiglieri di maggioranza che come sempre danno la colpa di tutto alla Regione Calabria, le responsabilità sull’aumento della Tari sono esclusivamente del Comune e – cosa che la maggioranza ovviamente non dice – della Città Metropolitana. Sindaco e amministrazione, nell’aggiornamento al Pef, hanno aumentato la parte fissa e variabile della Tari. Risultato? Un’altra legnata sulle famiglie reggine che – dopo gli aumenti della mensa scolastica – pagheranno in media il nove per cento di più anche sulla Tari, già alle stelle. Le domande sono due, anche semplici, sulle quali purtroppo nessuno dalla maggioranza dá alcuna risposta: 1) Come mai il Comune, ormai fuori dal piano di riequilibrio, non è andato incontro ai cittadini, abbassando la Tari e sostenendo con il proprio bilancio eventuali maggiori costi? 2) Come mai la Città Metropolitana ha tenuto al massimo, ossia al 5 per cento, l’aliquota della Tefa che incide in aumento sulla Tari? È evidente, dunque, che l’amministrazione ha deciso di aumentare la Tari. Oggi durante il Consiglio Comunale sono stato interrotto molte volte mentre parlavo di questo, segno tangibile di una maggioranza molto nervosa e priva di argomenti sul tema e che – al di là di attribuire colpe ad altri per qualunque cosa – non sa come rispondere a queste domande nè tantomeno sa come attuare politiche di prossimità alle esigenze di famiglie e cittadini, che oggi sarebbero possibili in quanto il Comune è fuori dal Piano di Riequilibrio. Simpatico il siparietto finale del Sindaco, con cui “bacchetta” la minoranza di essere uscita anticipatamente all’ultimo Consiglio Comunale. Peccato che abbia sbagliato – al solito – i tempi: questo discorso avrebbe dovuto farlo a Gennaio, subito dopo che il suo Pd ha disertato in massa l’Aula Battaglia, come atto di protesta nei suoi confronti, perché non riuscivano a mettersi d’accordo sulle poltrone della Giunta. Come mai in quell’occasione il Sindaco non si è scandalizzato ed è rimasto in silenzio? La domanda è retorica perché ormai, purtroppo, non ci meravigliamo di nulla, è l’amministrazione dei due pesi e delle due misure. Peccato che in tutto questo a farne le spese siano sempre le famiglie reggine.”, dichiara il Consigliere Neri