La giornata di ieri ha rappresentato il primo anniversario dal devastante incendio che il 25 luglio 2023 ha deturpato l’intero paese di Mosorrofa e buona parte di Sala di Mosorrofa. Le fiamme hanno avvolto tutto l’abitato arrivando da diversi fronti. Tre abitazioni sono andate completamente distrutte, tante altre sono state danneggiate, l’acre odore di bruciato è rimasto nell’aria per diversi giorni, la fine polvere della cenere ad ogni folata di vento anche a distanza di settimane si alzava a ricordarci quanto avvenuto.
I cittadini di Mosorrofa sono ancora increduli di come è stato possibile che un centro abitato venisse avvolto completamente dalle fiamme senza che i soccorsi arrivassero per spegnere per tempo l’incendio divampato in mattinata e proseguito per quasi tutta la giornata.
Il 25 luglio una data che a Mosorrofa e Sala di Mosorrofa non si dimenticherà facilmente.
Un anno dopo il pensiero prevalente nella gente è: se accadrà di nuovo, sarà diverso? L’area di Bufano è di nuovo piena di erbacce, arbusti e canneti; il vecchio campo sportivo è di nuovo con erba alta e alberi cresciuti dentro; le discariche combuste sono ancora là ad adornare il paesaggio ed alcune si sono pure riformate; i cigli delle strade oltre ad essere piene di erbacce e arbusti tali da restringerne in alcuni tratti anche la carreggiata sono oltremodo pieni di immondizia scaricata illegalmente; gli idranti di superfice che nello scorso incendio non hanno funzionato, non sappiamo se sono stati revisionati e se sono efficienti.
Il fumo degli incendi è responsabile di decine o centinaia di migliaia di morti premature in tutto il mondo ogni anno. C’è un impegno crescente per capire gli effetti sulla salute dell’esposizione al fumo studiando gli effetti a breve e a lungo termine, chi è più vulnerabile agli inquinanti e come mantenere le persone al sicuro e in salute nei pennacchi di fumo che possono estendersi a breve e a lunga distanza dagli incendi. Uno studio in atto, promosso dalla Garante regionale per la Salute prof.ssa Stanganelli e messo in pratica dal dr. Giovanni Tripepi del CNR con la collaborazione del GOM, sta cercando di valutare l’andamento temporale di ricoveri nei quartieri del comune di Reggio Calabria e tra questi sono stati inseriti anche Mosorrofa e Sala di Mosorrofa. Si è avviata una attività di indagine partendo dall’analisi dell’andamento temporale dei ricoveri al pronto soccorso e in regime ordinario della popolazione residente nel comune di Reggio Calabria negli ultimi 10 anni per patologie correlate al fumo. In attesa dei risultati non vorremmo trovarci ancora una volta a piangerci sopra dopo che il fattaccio avviene.
Quest’articolo non vuole essere solo memoria o memoriale ma vivo ricordo per raccomandare a tutta la popolazione di tenere pulito attorno casa e negli orti che si trovano nelle vicinanze dell’abitato ed anche per invitare le autorità preposte alla prevenzione a fare tutto il possibile affinché la tragedia non si possa ripetere. Contemporaneamente all’opera fondamentale dei privati di tenere in ordine i loro spazi, pulire tutti gli spazi di proprietà del comune e di altri enti, assicurarsi che gli idranti funzionino e monitorare, anche attraverso video sorveglianza, le discariche è il minimo che si chiede alle autorità preposte per assicurare il massimo della sicurezza.