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Emergenza idrica a Reggio, G.Nucera: “Cementificazione delle fiumare e l’illusione della Diga sul Menta hanno creato un disastro”

Nucera, pres. movimento "La Calabria che vogliamo", fa il punto sulla crisi idrica a Reggio, evidenzando la cementificazione delle fiumare,

di Sebastiano Plutino

Siccità ed emergenza idrica, Reggio Calabria vive un’estate drammatica. La situazione è talmente allarmante che il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto ha dichiarato lo stato di emergenza regionale, mentre Sorical e amministrazione comunale attraverso ordinanze hanno disposto la turnazione dell’erogazione e chiusure programmate.

L’imprenditore Giuseppe Nucera ha conosciuto da vicino e in prima persona le problematiche relative al sistema idrico, avendo gestito la delega in qualità da assessore tra la fine degli anni ‘80 e l’inizio degli anni ‘90. A distanza di 25 anni, la situazione se possibile è peggiorata, causando enormi difficoltà a cittadini, imprese e turisti.

“Sulle vicende legate alla carenza d’acqua a Reggio Calabria, è in atto ormai da decenni una campagna di speculazione utile solo a ingrossare il portafoglio di chi fa loschi interessi su un bene essenziale e primario per la collettività. Già all’epoca, avevo espresso la mia forte contrarietà rispetto alla creazione della Diga sul Menta, un progetto insensato che assicuravo non avrebbe risolto alcun problema. Mi sembra, purtroppo, di essere stato profeta”.

Nucera mette in evidenza l’aspetto della cementificazione del letto delle fiumare, una delle cause che ha portato alla drammatica situazione di questi anni: “Invece di mettere le pietre, che avrebbe permesso di far infiltrare l’acqua che scende dall’Aspromonte, hanno cementificato il letto delle fiumare. In questo modo, si è fatta risalire l’acqua del mare che ha inquinato i pozzi di San Giorgio Extra. Questi 7 pozzi spingono l’acqua nei serbatoi del Trabocchetto e da qui riparte per il centro storico. Questa scelta scellerata ha causato un danno enorme e ha favorito i finanziamenti della Diga sul Menta. E’ stato un errore tecnico progettuale e di valutazione o una criminale operazione voluta, studiata a tavolino? Su questi aspetti forse la magistratura dovrebbe indagare”.

Prosegue l’ex presidente di Confindustria Rc nella sua analisi: “Reggio Calabria ha acqua in abbondanza, praticamente ‘galleggia’ su un tesoro idrico dalle risorse più che sufficienti, basterebbe saperlo valorizzare in modo adeguato. Oltre 20 anni di politiche miopi però, quando non interessate a non voler risolvere in modo scientifico il problema, hanno portato all’attuale disastrosa situazione. Penso per esempio alle perdite idriche dovute ad una rete che è ormai groviera, risalente in alcuni tratti addirittura ai tempi del post terremoto del 1908. E’ questo uno dei principali motivi che causa la carenza idrica di questi anni, problema mai concretamente affrontato dall’amministrazione. Da assessore con delega al settore idrico, avevo predisposto un piano articolato e preciso, che prevedeva la creazione di una serie di pozzi nella parte alta della città. Un’operazione sostenibile dal punto di vista economico e strategicamente indirizzata alla risoluzione del problema. Si è preferito invece dare vita alla ‘mangiatoia’ Diga sul Menta e procrastinare all’infinito l’emergenza idrica, con Reggio Calabria che ogni anno soffre la sete d’acqua per la comprensibile rabbia di tutti i cittadini”.

Conclude Nucera: “Fanno il possibile perché l’acqua non ci sia, con speculazioni ad arte. Perchè non indagano i magistrati su quanto accade a Reggio Calabria da diversi anni? Ci sono milioni e milioni di euro sprecati, folli progetti messi in campo e la città ancora nel 2024 continua a soffrire ed è in piena emergenza. Sento parlare di desalinizzazione dell’acqua marina come possibile soluzione, sembra di essere su “Scherzi a parte”. Sarebbe un bagno di sangue dal punto di vista economico, talmente dispendiosa come soluzione che a quel punto converrebbe regalare direttamente ogni giorno casse di acqua minerale a tutti i reggini. Interessi, bugie e scelte in malafede hanno condotto Reggio Calabria alla drammatica situazione degli ultimi anni, con la diretta complicità di amministratori e dirigenti totalmente incapaci di risolvere il grave problema”.

 

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