Sarebbe stato causato da un infarto il decesso di Felice Maurizio D’Ettore, Garante nazionale dei detenuti ed ex deputato di Fratelli d’Italia. D’Ettore. Era in vacanza con la famiglia a Locri, dove risiede la madre, ed è morto nell’ospedale della cittadina, dov’era stato portato con un’ambulanza dopo avere accusato un malore. I tentativi di rianimarlo da parte dei medici dell’ospedale locrese si sono rivelati inutili. D’Ettore, dopo avere perso i sensi, non si è più ripreso. Il Garante nazionale dei detenuti, pur essendosi trasferito da molti anni a Roma, era rimasto molto legato alla Calabria ed a Locri, dove vivono, oltre all’anziana madre, molti suoi familiari.
Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, con tutti i suoi collaboratori, “manifesta il più profondo cordoglio per la perdita incolmabile di D’Ettore. Ne ricorda con commozione l’integrità morale e la grande preparazione intellettuale, manifestata anche nella sua ultima funzione quale Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale – afferma in una nota -. Tutti ci stringiamo commossi attorno alla famiglia con l’affetto più profondo e la gratitudine per tutto quello che ci ha dato”.
il cordoglio del Garante dei detenuti calabrese, Luca Muglia
“Tristezza e sconforto per la prematura scomparsa del presidente del collegio del Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale, Felice Maurizio D’Ettore. Porgo le mie condoglianze più sentite alla famiglia ed esprimo la mia personale vicinanza ai due componenti del collegio, Irma Conti e Mario Serio. Il professor Maurizio D’Ettore, avvocato e docente universitario di spessore, in soli 8 mesi di mandato aveva già dato prova delle sue indiscusse qualità. In questi giorni stava svolgendo un ruolo centrale ed importante sull’emergenza carcere, il dramma dei suicidi e il sovraffollamento, con proposte ed interlocuzioni con il Ministro Nordio circa le nuove misure da adottare nei prossimi mesi. In Calabria, oltre a concludere i lavori del Convegno nazionale tenutosi lo scorso giugno presso la Cittadella regionale, era venuto più volte al fine di effettuare visite presso gli istituti penitenziari di Catanzaro, Castrovillari, Rossano e Paola, incontrando nell’occasione i detenuti, i direttori e tutti gli operatori. Mi preme sottolineare che D’Ettore, figura istituzionale di elevato valore, era anche una persona onesta, ironica e di grande umanità. Si tratta di una grave perdita per l’Italia e per la Calabria, la sua amata terra d’origine. Un abbraccio sincero ed affettuoso ai suoi familiari in questo momento di profondo dolore”, così il Garante regionale dei detenuti calabrese, Luca Muglia sulla morte di Felice Maurizio D’Ettore.
Il cordoglio del Presidente Mancuso
“Profondo dolore e sconcerto per l’improvvisa scomparsa del Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale, Felice Maurizio D’Ettore. Prima dell’ultimo prestigioso incarico, ha dimostrato di essere un riconosciuto giurista, un politico sensibile e una persona di indubbia integrità morale legato alla Calabria e ai calabresi. A nome del Consiglio regionale esprimo profonda vicinanza alla famiglia e gratitudine per il suo contributo”, queste le parole del Presidente Mancuso per la scomparsa del Garante Nazionale dei Detenuti, di Felice Maurizio D’Ettore
Il cordoglio del SAPPE
“Il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE piange la scomparsa di Felice Maurizio D’Ettore, professore universitario e già parlamentare, presidente del Collegio di Garante Nazionale ei diritti delle persone private della libertà personale. Il Presidente D’Ettore, durante il suo pur breve incarico, è sempre stato attento e sensibile alle criticità diffuse delle carceri italiane e del personale di Polizia Penitenziaria che in esse lavorano. È per questo che abbiamo avuto modo di apprezzarlo.
La Segreteria Generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE e gli iscritti tutti esprimono sincero cordoglio ai familiari e ricordano in Felice Maurizio D’Ettore la tenacia e la caparbietà di un uomo delle Istituzioni che alle chiacchere, rispetto ai problemi delle carceri, ha preferito i fatti e gli atti concreti., così Donato CAPECE, segretario generale del SAPPE