Le giornate della legalità a Reggio Calabria hanno rappresentato un bel messaggio per i tanti giovani che nella memoria e nell’impegno trovano l’ispirazione per la costruzione della propria formazione culturale. Tante presenze e convinta partecipazione a momenti toccanti e dall’alto valore simbolico e per nulla scontati. L’amministrazione comunale, in occasione del 30° anniversario della strage di Capaci in cui persero la vita i giudici Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e gli uomini della loro scorta, ha promosso una serie di iniziative, grazie alla collaborazione delle associazioni del territorio, per sensibilizzare e promuovere la centralità della legalità nel percorso di emancipazione valoriale che dovrebbe riguardare tutte le generazioni, in particolare appunto le più giovani.
Maturare la capacità di distinguere il valore della legalità da quello della giustizia, risulta essere presupposto fondamentale per avere ben chiaro il messaggio che le giornate della legalità hanno restituito. La legalità è un mezzo, non l’obiettivo; è lo strumento attraverso cui arrivare alla giustizia. Attraverso una presa di responsabilità. Ciascuno nella propria vita privata quanto nel proprio impegno pubblico.
Non basta dunque ricordare le vittime delle mafie, ma serve tradurre il loro sacrificio in impegno quotidiano. Gettare il seme della speranza in una terra che sta facendo tanto per liberarsi dalle catene del malaffare e dalla sopraffazione. Le istituzioni tutte, stanno stanno facendo un grande lavoro per ridare alla Calabria quella dignità che le stagioni delle guerre di mafia le hanno tolto. Le giornate della legalità sono pensate e convintamente dedicate ad onorare il ricordo delle vittime di tutte le mafie, ma anche di quei sacrifici che uomini di Stato hanno offerto alla nostra regione, alla nostra città. Penso al giudice Antonino Scopelliti che ha pagato il prezzo più alto, quello della vita, per aver cercato di affrancare la nostra comunità da un male storico come la ‘ndrangheta. Testimonianze ed esempi che ci spingono a non abbassare mai la guardia, piuttosto, a spingerci oltre i nostri limiti affinché il servizio nelle istituzioni e per le istituzioni sia autentico e formidabilmente netto, avulso da sbavature e tentennamenti. Non dovrà mai mancare la forza e il coraggio per ribadire la dimensione di una questione morale ormai sbiadita in un dibattito politico a volte sterile, ma che ci aiuta ad onorare ogni giorno il patrimonio di valori lasciatoci in eredità da uomini caduti per mano delle mafie. Per questo, ‘le nostre gambe non si stancheranno mai di camminare per diffondere le loro idee’.