Taurianova Capitale del Libro si prepara ad ospitare il convegno di studi dal titolo “Pietro Barillà (1887 – 1953). Artisti, luoghi e contesti nella prima metà del ‘900 in Italia”, due giornate di approfondimento promosse dalla Società Cooperativa Kiwi per far riscoprire alla città l’opera di un grande artista di origine taurianovese, per troppo tempo dimenticato.
Il 16 e 17 ottobre, nell’Aula Consiliare del Palazzo Comunale, studiosi, critici, studenti e appassionati si riuniranno infatti per ricostruire il percorso artistico di Pietro Barillà, pittore, ceramista, decoratore e professore al Regio Istituto d’Arte Industriale di Napoli, nato a Radicena, oggi Taurianova, sul finire dell’Ottocento.
L’obiettivo dell’evento è quello di riscoprire, proprio nel territorio in cui Barillà è nato e vissuto negli ultimi anni della sua vita, il grande artista che ha esposto le sue opere in importanti rassegne quali, tra le altre, la Biennale d’Arte Internazionale di Venezia, le Biennale di Monza e la Quadriennale di Roma, il tutto nell’ambito di approfondimenti sulle ricchezze del patrimonio culturale e storico-artistico calabrese.
«Il convegno nasce per riaccendere l’attenzione verso un grande artista, lasciato a lungo all’oblio storiografico e soprattutto poco noto nella sua regione d’origine – spiegano Laura Mileto e Angelo Carchidi della Cooperativa Kiwi, curatori dell’evento – e questa riscoperta la si deve agli importanti studi di Isabella Valente. Grazie al contributo delle relatrici e dei relatori ospiti, queste due giornate costituiranno, per la prima volta a Taurianova, un’occasione importante di studio e di analisi del profilo del pittore taurianovese, in relazione non solo al suo legame con il territorio calabrese, ma anche al contesto storico-artistico nazionale della prima metà del secolo scorso».
Pietro Barillà, raffinato e introspettivo artista del Novecento, ha saputo interpretare il proprio tempo con un linguaggio sobrio ed essenziale. La sua produzione artistica si distingue per la centralità dell’universo femminile, con mezze figure di donne delicate e dall’aria sognante, capaci di esprimere una profonda indagine psicologica. Nei suoi dipinti si ritrovano anche nature morte e paesaggi dai toni tenui e atmosfere sospese, che evocano una dimensione poetica e visionaria. Potente l’ispirazione derivante dalla sua permanenza a Parigi che hanno sicuramente allargato il fascino indefinibile delle sue opere.
«Prosegue anche il nostro percorso alla riscoperta delle grandi figure del panorama artistico e culturale che hanno avuto i natali nella nostra città e che per troppo tempo sono state sottovalutate e dimenticate – ha commentato Maria Fedele, assessore alla Cultura e direttore artistico di TCIL -. Dopo i momenti dedicati a Renda, Sofia Alessio e Gemelli Careri, non potevamo non dare il giusto riconoscimento anche ad un grande artista come Pietro Barillà. Solo attraverso il ricordo e la valorizzazione di questi grandi talenti possiamo creare un legame profondo con le nostre radici e rafforzare l’identità culturale della nostra comunità».