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Ponte sullo Stretto: il Comune di Villa chiede la sospensione dell’Iter

L'Amministrazione di Villa ha inviato due differenti pareri ai due ministeri chiedendo la sospensione dell'Iter del Ponte sullo Stretto.

di Sebastiano Plutino
L’amministrazione comunale di Villa San Giovanni ha fatto la sua parte adempiendo ad entrambi i temini dettati dal MIT e dal MASE rispetto alle conferenze dei servizi in itinere sul collegamento stabile tra la Sicilia e la Calabria: lo abbiamo fatto dopo oltre tre ore di confronto in consiglio comunale, durante il quale abbiamo ribadito chiaro e con forza che il compito dell’ente è tutelare la Città e i suoi abitanti, perché oggi siamo chiamati ad esprimerci su documenti progettuali, su atti e non su ipotesi di sviluppo trasportistico e/o di crescita economica.
All’esito dei lunghi lavori consiliari, sulla base delle risultanze tecniche specifiche che assessori e consiglieri hanno rappresentato al consesso, arricchite dalla posizione politica espressa dal capogruppo Enzo Calabrò, si è fatta sintesi e sono stati inviati due differenti pareri ai due ministeri (ciascuno per le proprie competenze), che saranno portati in aula all’attenzione del consiglio comunale della prossima settimana per divenirne deliberato.
Al MIT, facendo seguito all’invio dell’8 luglio, sono state dettagliate con relazione e quadro economico le opere preliminari, quelle che il consiglio ha posto come prescrizione all’apertura dell’eventuale cantiere: le richieste hanno un costo di 135 milioni di euro e riguardano le reti idrica, fognaria, di pubblica illuminazione e la viabilità alternativa. A breve produrremo il costo del monitoraggio ambientale che la Città deve avere da subito, perché non si può correre alcun rischio su questo tema.
Al MIT abbiamo reiterato la richiesta di sospensione della conferenza istruttoria, già prodotta per ben due volte da questo ente, dalla Città Metropolitana di Reggio Calabria, dal comune e dalla Città Metropolitana di Messina, “fino all’esito della procedura di Valutazione di impatto Ambientale, integrata con la procedura di Valutazione di Incidenza Ambientale e la verifica del Piano di Utilizzo delle Terre e Rocce da Scavo, nonché fino al termine di presentazione della cosiddetta progettazione per fasi costruttive progressive”.
Al MASE abbiamo approfondito nelle nostre osservazioni alle controdeduzioni del proponente, punto per punto, il perché del giudizio insoddisfacente che è stato espresso, evidenziando la “non esaustività, omissività e parzialità delle stesse controdeduzioni, che non soddisfano la Città di Villa San Giovanni”. In poche battute, “le risultanze prodotte dalla SdM il 12/09/2024 non hanno incidenza sulle valutazioni che questo ente è deputato ad effettuare stante la mancanza di studi di dettaglio e progettazioni specifiche”, tenuto presente che il progetto in fase di verifica è un progetto definitivo e che, come tale, deve obbligatoriamente avere definito tutti gli aspetti di fattibilità dell’opera, nonché tutti i dettagli relativi a singoli aspetti progettuali e di attuazione dell’opera stessa. Si è osservato – ancora una volta – come vengano rinviati al progetto esecutivo indagini, prove e progettazioni di opere essenziali per definire in modo completo ed esaustivo la fattibilità dell’opera e la completezza della progettazione definitiva, specialmente per la Città di Villa San Giovanni sulla quale con il cantiere ponte incomberà, di fatto, un’interruzione netta della continuità territoriale, suddividendo la stessa Città in due parti. In un simile contesto, stante l’incompletezza documentale, non siamo stati posti nelle condizioni di esprimere un giudizio di compatibilità ambientale né risulta essere possibile l’approvazione del progetto. In questi giorni abbiamo constatato che tutte le nostre obiezioni trovano riscontro in quelle degli altri enti, segno che tutti, con grande senso di responsabilità, ci siamo approcciati ai pareri richiesti con metodo tecnico-scientifico, quello che invochiamo da quasi due anni, anche a costo di non essere stati all’inizio compresi. 
Abbiamo detto e ribadiamo che l’istituzione farà fino in fondo la sua parte per la tutela del paesaggio e dell’ambiente, per la tutela dei diritti dei villesi, ed è chiaro il modo in cui lo stiamo facendo: ai tavoli tutti, per competenza, approfondendo ogni aspetto con cognizione e con l’aiuto di professionisti di altissimo livello, che hanno coadiuvato la nostra commissione territorio offrendo osservazioni per il primo deposito del 13 aprile, anche quelle, purtroppo, rimaste inevase.

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